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Dai Cinquestelle centomila euro per tre Cammini storici di Sicilia

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15 Dicembre 2021, 17:31

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PALERMO – Maniace, Messina, Camarina, Cefalù come Santiago de Compostela o Assisi: mete. In mezzo, tappe in oltre cento Comuni siciliani. Se non sono trazzere salva-crolli autostradali, insomma, sono Cammini. Centomila euro o poco meno, la somma devoluta alla messa a regime, dal punto di vista dell’individuazione, della segnaletica e dei servizi connessi, da parte del gruppo parlamentare all’Ars del Movimento 5 Stelle, alle tre grandi rotte – da percorrere rigorosamente a piedi- dei Cammini Francigeni di Sicilia, dell’Antica Trasversale Sicula, della Via dei Frati.

Nella sala “Pio La Torre”, l’iniziativa è stata illustrata  alla presenza degli altri colleghi di gruppo, dalle deputate Stefania Campo, che è peraltro presidente dell’Associazione 5 Stelle Sicilia) e Valentina Zafarana. Sono intervenuti pure l’archeologo Angelofabio Attolico e il geologo Maurizio Bombace e i rappresentanti delle associazioni coinvolte. Per le associazioni c’erano  Salvatore Balsamo  (vicepresidente “Amici dei cammini francigeni di Sicilia”), Peppe De Caro (presidente “Antica Trasversale sicula”) e Santo Mazzarisi (presidente “Amici della via dei Frati”). La Zafarana è anche prima firmataria del ddl sui Cammini di Sicilia, discusso in Commissione e pronto per essere calendarizzato in Aula.

Zafarana spiega: “Migliaia di chilometri di sentieri, strade bianche, mulattiere e carrarecce, che hanno da connesso la Sicilia al suo interno, dalle coste alle zone interne di produzione agricola, dai porti ai latifondi collinari, saranno finalmente valorizzati e, dove necessario, recuperati, con adeguata segnaletica, per diventare attrazione culturale e turistica, facendo fare alla Sicilia un ulteriore passo avanti in termini di quantità e qualità nel settore del turismo lento”. Intanto, precisa la deputata, “in attesa che il testo divenga legge, nella finanziaria è stata prevista una prima posta dedicata ai Cammini”. Ecco in dettaglio le tre grandi arterie di pellegrinaggio di trekking sacro e laico.

“Quando si pensa a cammini – ha detto Campo – si pensa subito a quello di Santiago, non considerando che in Sicilia ne abbiamo forse di più belli e interessanti che vanno soltanto valorizzati e promossi per dare una grossa spinta anche al turismo. I Cammini, infatti,  hanno anche una ricaduta economica notevole su tutte le attività che si trovano nei pressi, a partire dalla ricettività diffusa, attivando ad esempio le piccole comunità periferiche a ristrutturare immobili e borghi per ospitare i pellegrini, organizzare degustazione di prodotti alimentari e dell’artigianato locali”. “In primavera le segnaletiche – ha aggiunto  Campo – dovrebbero essere pronte, sarà il momento per inaugurare personalmente questi cammini, zaini in spalla e scarpe da trekking ai piedi”.

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Le tre direttrici da valorizzare

Cammini Francigeni di Sicilia – Il percorso si compone di due itinerari: la via Francigena Fabaria (da Gela a Maniace/Randazzo, 8 tappe, 253 km di cammino, 16 Comuni e 19 territori comunali attraversati; la via Palermo Messina per le montagne (da Maniace/Randazzo a Messina,  8 tappe, 166 km. di cammino, 16 Comuni e 20 territori comunali attraversati). L’intervento prevede la segnalazione del percorso, differenziata con varie tipologie di materiali, in ambito extraurbano e all’interno dei centri abitati.

Antica trasversale sicula – Il cammino è la ricostruzione di un antico itinerario che collegava insediamenti antichi e che era l’espressione del contatto e della convivenza tra popoli (Greci, Siculi, Sicani, Elimi e Punici). Il tracciato taglia trasversalmente la Sicilia per più di 600 km e ricongiunge oggi 8 province, 54 comuni e comunità, 6 parchi archeologici, 47 siti di interesse storico archeologico- monumentale, 1 Parco, 7 riserve naturali, numerosi musei, centri storici e insediamenti rurali tradizionali. Il cammino è forse uno dei pochi al mondo che colleghi così tanti siti d’inestimabile valore: Camarina, Pantalica, Akrai, Palikè, Morgantina, il lago di Pergusa e la Rocca di Cerere, Entella, Hippana, Mokarta, Segesta e Mozia. Si estende per una lunghezza di 638 km, con 54 tappe che si percorrono interamente in 44 giorni, con partenza da  Mozia (TP) e arrivo a Camarina (RG). Il consolidamento del cammino storico più lungo e antico dell’isola, con iniziative specifiche come segnaletica e promozione cartacea e online, servizi di supporto del camminatore.

La via dei Frati – Il cammino della Via dei Frati è un collage di percorsi di fede e di itinerari di matrice storico- culturale dell’area interna della Sicilia , in una vasta area che parte dalla provincia di Caltanissetta e si snoda verso nord lungo il Parco delle Madonie fino a Cefalù, meta del Cammino per circa 166 km suddiviso in 8 tappe. Il cammino attraversa 14 comuni e 5 santuari di forte rilevanza storico e religiosa. L’intervento prevede di rinforzare la segnaletica lungo il percorso tramite il collocamento di segnaletica verticale e orizzontale, per lo sviluppo della progettualità del cammino, offrire un valido sostegno ai viandanti e ciclisti che decidono di intraprendere il percorso e stimolare il territorio a far crescere la domanda di turismo esperienziale L’intervento prevede di acquistare frecce adesive; pannelli con punta a freccia 20×10; piastrelle indicative; paletti segnavia completi di frecce, sostegni e pali. Il collocamento avverrà in punti critici del cammino (incroci, bivi, sentieri ristretti dalla vegetazione). Attenzione verrà data alle varianti al percorso, studiate per rendere maggiormente accessibile il cammino in caso di maltempo o esigenza di accorciare le tappe.



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15 Dicembre 2021, 17:31

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