Dai ricercatori dell’Università| di Palermo una speranza |contro il morbo di Parkinson

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30 Giugno 2009, 16:10

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La nuova speranza per chi soffre del morbo di Parkinson arriva dal “dente intelligente” realizzato dai ricercatori dell’Universita’ di Palermo. Per evitare i fastidiosi tremori e la rigidita’ che la grave malattia neurodegenerativa comporta, bastera’ posizionare una piccola protesi al posto di un dente del giudizio, capace di rilasciare il farmaco necessario automaticamente. La nuova frontiera della tecnologia farmaceutica sara’ presentata domani allo Steri a partire dalle 9.30, durante il meeting di lancio del progetto “Home-based Empowered Living for Parkinson’s disease Patiens”, finanziato dall’Unione europea nell’ambito del primo bando dell’Ambient Assisted Living Joint Program. Il progetto coinvolge l’Universita’ di Palermo e una serie di altri partner spagnoli, tedeschi e israeliani.
Il team di ricercatori dell’Ateneo palermitano, composto da Giuseppina Campisi per il dipartimento di Scienze stomatologiche, Libero Italo Giannola per il dipartimento di Chimica e tecnologie farmaceutiche, Roberto Monastero di Neuroscienze chimiche, Ada Maria Florena di Patologia umana, si occupera’ di un’applicazione su vasta scala del sistema IntelliDrug, un “dente intelligente” gia’ realizzato col contributo dell’Ateneo palermitano per somministrare farmaci rimpiazzando pillole e iniezioni.
Il nuovo dispositivo sara’ dotato di un sistema di telecomunicazione in grado di scambiare informazioni con un centro clinico di controllo a distanza per il monitoraggio e la cura di chi e’ affetto dal morbo di Parkinson. Il paziente indossera’ una cintura che, in caso di tremori, inviera’ un segnale al “dente”. Il dispositivo posto nel cavo orale rilascera’ automaticamente la dose di farmaco prevista (Ropinirolo in questo momento) e mandera’ un segnale anche al centro di riferimento, dove personale specializzato potra’ controllare la terapia ed eventualmente regolarla. “Grazie a questa nuova applicazione della telemedicina – affermano i ricercatori palermitani -, il paziente potra’ essere assistito nel suo ambiente quotidiano conducendo una vita normale e indipendente”.
Il progetto Help durera’ due anni, con un finanziamento di quattro milioni di euro per tutti i partner, di cui 547 mila euro (con un cofinanziamento ministeriale) per Palermo. La sperimentazione sull’uomo verra’ fatta al Policlinico di Palermo, in Israele e in Spagna.
Al progetto, oltre all’Universita’ di Palermo, partecipano Telefónica Investigación y Desarrollo S.A. (Spagna), Fundació Hospital Comarcal Sant Antoni Abat (Spagna), Saliwell Ltd.
(Israele), Nevet Ltd (Israele), Telecom Italia S.p.A. (Italia), HSG-IMIT (Germania), Mobile solution group GmbH (Germany), l’Universitat Politecnica de Catalunya (Spagna).

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30 Giugno 2009, 16:10

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