09 Giugno 2011, 18:49
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Garantire la tempestività e la qualità dell’intervento di soccorso ai soggetti colpiti da infarto: è l’obiettivo della “rete dell’infarto” che sarà operativa dal gennaio 2012. Con il decreto, firmato dall’assessore regionale per la Salute Massimo Russo, vengono definite le linee guida organizzative e cliniche per la gestione dell’infarto miocardico acuto che porteranno a una sensibile riduzione della mortalità pre ospedaliera attraverso un intervento di “riperfusione” (ripresa del flusso sanguigno) corretto nei modi e nei tempi. Per far ciò – dice una nota dell’assessorato regionale alla sanità – in linea con quanto previsto dal Piano Sanitario Regionale, è stato disegnato un percorso assistenziale radicalmente innovativo che supererà le attuali frammentazioni del sistema puntando su una rete inter ospedaliera e territoriale integrata secondo il modello “hub & spoke”: i centri hub sono quelli con elevati standard di qualità dotati di Unità terapia intensiva coronarica (Utic) con attigua emodinamica h 24 e terminale per la telemedicina mentre i centri spoke sono quelli periferici che assicurano un’assistenza a minor grado di complessità. Nello specifico, le linee guida prevedono l’interoperatività tra la rete del 118, i Pronto soccorso, le unità operative di cardiologie, le Utic ed i laboratori di emodinamica. L’assessore Massimo Russo ha presentato il decreto oggi pomeriggio, nel corso del congresso regionale dell’Anmco (associazione medici cardiologi ospedalieri) che si svolge ad Erice fino a sabato.
“L’infarto é una patologia tempo dipendente – spiega l’assessore Russo – e stiamo riorganizzando il sistema per ottenere le soluzioni più appropriate nel percorso diagnostico – terapeutico affinché il paziente raggiunga entro due ore il posto più idoneo, e non necessariamente il più vicino, per il trattamento di riperfusione. Riducendo i tempi intercorrenti tra l’attacco cardiaco e il ricovero nei reparti ospedalieri, e dunque migliorando gli aspetti tecnici e organizzativi, faremo un bel salto in avanti nella qualità dell’assistenza riducendo sia la mortalità che le menomazioni della funzionalità cardiaca provocate dall’infarto”.
“La Sicilia – aggiunge – è una delle quattro regioni italiane che è stata inserita nel progetto “Stent for Life”, elaborato dal Gruppo italiano studi emodinamici (Gise), a conferma degli sforzi organizzativi volti a migliorare l’assistenza in un settore che rappresenta una delle cause principali di mortalità”.(ANSA).
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09 Giugno 2011, 18:49