Cronaca

Dal comandante contro i tamponi all’emergenza zona rossa

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27 Aprile 2021, 05:02

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CATANIA – Trenta giorni, appena un mesetto per passare dall’insurrezione 2.0 anti tamponi, guidata dal comandante della polizia municipale Antonio Molino, al grido del sindaco M5S Stefano Alì che proprio ieri ha annunciato la proroga dell’emergenza zona rossa.

Un vero e proprio boom di contagi ha portato Acireale a essere, in provincia di Catania, uno dei Comuni con la situazione più allarmante. Eppure, appena 30 giorni fa, commercianti e cittadini strizzavano l’occhio al comandante in divisa che lottava contro “il pensiero unico”. Una vera e propria “rivoluzione” online, con centinaia di commenti, condivisioni e messaggi whatsapp a sostegno della provocazione del comandante Molino.

Il post choc

Ormai è inserito negli annali. A metà marzo Antonio Molino lancia sui social un messaggio a cittadini e amici di Acireale. “Il terrorismo mediatico – dice – il pensiero unico, impedisce a chi sta fuori dal coro di parlare”. Subito dopo arriva la parte che infiamma i social: “Abbiamo solo un modo, nessuno deve più fare i tamponi, nessuno deve partecipare ai drive in di ricerca degli untori”.

La ricerca dei contagiati servirebbe per “alimentare la paura e questo girone infernale di chiusure senza senso per uccidere tutti”.

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L’emergenza zona rossa

Il sindaco grillino Stefano Alì ha deciso di rompere il silenzio. Ieri ha spiegato che “la situazione è delicata anche perché abbiamo 379 soggetti positivi di cui 15 ricoverati in ospedale”.

La crescita dei positivi “è parecchio accentuata, siamo tornati quasi ai valori dello scorso dicembre, il momento più grave per il nostro territorio”.

Boom di contagi tra gli under 30, un trend che è confermato in tutta la provincia etnea.

E così Acireale si è ritrovata dalla “rivoluzione anti tamponi” alla proroga dell’emergenza zona rossa.

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27 Aprile 2021, 05:02

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