19 Giugno 2020, 18:23
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Aveva ricevuto un secco “no” dal Comune, alla richiesta di “arredare” lo spazio all’esterno del proprio locale. Ma alla fine, la ditta che gestisce il ristorante “Blanco” ha vinto il ricorso. Secondo il Tar, il Comune di Palermo ha erroneamente applicato le norme sul regolamento per le concessioni di suolo pubblico.
La richiesta della ditta Lgv srl era stata presentata nell’aprile del 2015. Si trattava di una richiesta di rinnovo della concessione all’occupazione di suolo pubblico per la posa di pedane, fioriere, elementi di arredo, nel tratto antistante i locali di via Nicolò Gallo. Un richiesta respinta dal Comune di Palermo secondo cui il Regolamento non consentiva l’occupazione della sede stradale in quel tratto.
Così, la ditta ha deciso di ricorrere contro il diniego, assistita dagli avvocati Dario Pipitone e Massimiliano Valenza, i quali hanno contestato la violazione e falsa applicazione del Regolamento Comunale per la concessione di suolo pubblico per le attività di ristoro all’aperto; l’eccesso di potere per illogicità, arbitrio e ingiustizia manifesti; l’errore manifesto per travisamento dei fatti.
In sostanza, secondo i legali, il diniego opposto dal Comune di Palermo è dipeso da una errata interpretazione del Regolamento per le concessioni di suolo pubblico per attività di ristoro all’aperto, che non precludeva affatto quella occupazione.
E il Tar ha dato ragione agli avvocati della ditta. La sentenza ha infatti sottolineato la “lettura restrittiva fornita dall’Amministrazione”, che appriva “distonica sia rispetto alla complessiva regolamentazione, sia, rispetto alla dichiarata finalità del regolamento comunale, di sviluppo e sostegno del commercio”. Il Tribunale Amministrativo di Palermo, come detto, ha accolto il ricorso annullando il provvedimento di diniego, poiché in contrasto con le disposizioni regolamentari, ed ha condannato il Comune di Palermo al pagamento delle spese processuali.
Pertanto, per effetto della sentenza, l’Amministrazione dovrà pronunciarsi nuovamente sulla istanza proposta dalla ditta, senza tuttavia potere opporre le ragioni precedentemente poste alla base del provvedimento ormai annullato. Il regolamento comunale, infatti, non preclude affatto ai ristoratori che intendano svolgere la propria attività all’aperto l’installazione di pedane, fioriere, elementi di arredo, nel tratto stradale antistante il locale.
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19 Giugno 2020, 18:23