Dal derby in FI al duello nel Pd | Le sfide del voto nel Palermitano

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07 Ottobre 2017, 06:10

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PALERMO – È partita la sfida per la conquista di un seggio all’Assemblea regionale. Nel capoluogo da quest’anno scatteranno 16 seggi, 4 in meno rispetto all’ultima elezione, sui 62 che si eleggono nelle liste provinciali. A conti fatti, un quarto del totale. E i partiti mettono in campo le migliori “bocche di fuoco”.

Si comincia con Forza Italia, che all’interno della lista provinciale di Palermo, può vantare più di un big. A capitanare la lista è direttamente il commissario del partito in Sicilia, Gianfranco Micciché, inserito anche nel listino del presidente e che quindi, in caso di vittoria della coalizione di centro destra, accederebbe direttamente all’Ars. Per lui si parla di una possibile presidenza del Parlamento siciliano. Voce ancora più fondata, dopo lo strappo con Musumeci per il mancato inserimento nel listino del fedelissimo Gaetano Armao.

Alle spalle del generale sgomitano i luogotenenti. Si tratta di due pezzi da novanta, entrambi deputati uscenti con una solida basa elettorale. Si sfideranno a colpi di preferenze Riccardo Savona e Giuseppe Milazzo. Il primo prova a timbrare il cartellino per la quinta legislatura consecutiva. L’ultima volta è stato eletto tra le fila di Grande Sud e ha racimolato la cifra record di 8 mila voti. Per lui, tra gli altri incarichi, il ruolo di presidente della Commissione Esame di disegni di legge relativi alla materia statutaria. Giuseppe Milazzo, invece, ha solo una legislatura alle spalle ma vanta un’esperienza da consigliere comunale. A seguire, con buone possibilità di successo, l’ex presidente del consiglio provinciale Marcello Tricoli e il consigliere comunale Marianna Caronia, che negli ultimi anni ha cambiato casacca diverse volte e che adesso prova il salto da sala delle lapidi a sala d’Ercole con Forza Italia. C’è anche un altro uscente, new entry del partito, Totò Lentini.

#DiventeràBellissima è la lista del candidato presidente Nello Musumeci. Qui spicca su tutti il nome di Alessandro Aricò, ex Alleanza nazionale, deputato uscente che alle ultime elezioni ha sfondato il muro delle 15 mila preferenze: è stato componente delle Commissioni Esame delle attività dell’Unione Europea e Affari istituzionali. In passato assessore allo Sport e alle Partecipate nella giunta del sindaco Cammarata. Un altro nome forte è quello dell’ex sindaco di Misilmeri Pietro D’Ai.

Scorrendo le liste che appoggiano Musumeci si arriva all’Udc. Il capolista è Vincenzo Figuccia, fresco della nomina di commissario provinciale del partito di Lorenzo Cesa, deputato uscente forzista con 7433 voti e figlio d’arte. Suo padre è Angelo Figuccia, ex consigliere comunale eletto con il movimento autonomista di Lombardo. La sorella Sabrina, invece, è stata eletta al Consiglio Comunale.

Per il Pd andrà in scena una lotta tra titani: da una parte l’ex assessore all’Agricoltura dell’ultimo governo Crocetta, Antonello Cracolici, eletto nel 2012 con 8429 voti; dall’altro Giuseppe Lupo, vice presidente dell’Ars ed ex segretario regionale del partito. Voci di corridoio lo indicano stavolta come papabile presidente dell’assemblea regionale in caso di vittoria finale della coalizione di Fabrizio Micari. All’ultima elezione raggiunse 8715 voti. Dietro si fa strada la candidatura di Salvo Alotta, consigliere comunale proveniente dai Coraggiosi di Ferrandelli, e quella di Patrizia Ajovalasit, designata come capolista e con un passato da dirigente medico agli ospedali riuniti di villa Sofia e al Civico. Da tenere d’occhio anche Salvo Lo Biundo, ex sindaco di Partinico e Fabrizio Ferrara.

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Il Movimento 5 Stelle è guidato dall’assessore designato all’Ambiente, l’avvocato Giampiero Trizzino, uno dei deputati uscenti più apprezzati anche dagli avversari politici per competenza e serietà. Con buone probabilità di accedere all’Ars il deputato uscente Salvatore Siragusa, inserito all’interno del listino di Cancelleri: anche per lei accesso diretto all’Ars in caso di trionfo del Movimento guidato da Giancarlo Cancelleri. La sorpresa potrebbe essere Luigi Sunseri, che fonti ben informate danno come candidato forte. Chiude la lista dei grillini quel Alì Listì Maman che doveva essere il volto dell’integrazione, candidato alle scorse comunarie si ritirò dalla corsa perché vittima di insulti razzisti. Adesso ci riprova con l’Ars.

Discorso a parte merita la lista “Micari Presidente”, nata agli sgoccioli dalla fusione tra le liste Arcipelago Sicilia, del sindaco Leoluca Orlando, e il Megafono, del presidente uscente Crocetta. Inevitabile quindi che la lista rispecchi queste due anime. In rampa di lancio Valeria Grasso e Daniele Nicola Vella, molto vicini a Crocetta e Lumia. E, dall’altra parte, Aurelio Scavone e Salvatore Zuccaro, vicini a Orlando. Molto quotato l’ex sindaco di Gangi Giuseppe Ferrarello.

In Sicilia Futura corrono tre uscenti: Edi Tamaio, Giovanni Di Giacinto e Salvatore Lo Giudice. Non ci sono uscenti, invece, ma aspiranti new entry nella lista Alternativa Popolare-Centristi per Micari dove spiccano i nomi di Mario Latteri, Paolo Caracausi, Francesco Paolo Scarpinato, Michelangelo Nasca.

Nella lista Cento passi per la Sicilia, del candidato presidente Claudio Fava il nome forte è quello di Pino Apprendi, ex Pd, con tre legislature all’attivo: porta con sé un patrimonio di più di 8 mila preferenze ottenute alle ultime elezioni regionali. Fava spera che contribuiscano a superare la soglia di sbarramento. In lista anche l’uscente Mariella Maggio, di Md e il vice designato da Fava (anche lui in lista) Ottavio Navarra. 

Completano il quadro le liste di Siciliani Liberi, Noi siciliani con Busalacchi, Casa Pound e Lista Civica per il lavoro.

 

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07 Ottobre 2017, 06:10

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