“Dal Sud in difesa del Paese”| Il padre di Scatà: “E’ un orgoglio”

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23 Dicembre 2016, 14:20

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CANICATTINI BAGNI (SIRACUSA) – “Sono fiero di mio figlio e confuso, non riesco quasi a parlare”. Non nasconde l’emozione Giuseppe Scatà dipendente comunale, il padre di Luca, agente in prova al commissariato di Sesto San Giovanni che ha sparato all’attentatore di Berlino: “Luca è partito a marzo, era in cerca di una stabilità. Non mi aspettavo tutto questo – dice commosso – e sono in trepida attesa di una sua telefonata. Non vedo l’ora di sentirlo, di congratularmi con lui. Tutta la famiglia, il paese e l’Italia lo acclamano, ha fatto il suo dovere”.

“Luca è forte e determinato e noi ne siamo orgogliosi – aggiunge la mamma del poliziotto siciliano, Giuseppina Lombardo – sono ancora molto agitata, ma so che sta bene. Mi ha detto che ci sentiremo più tardi perché ora deve essere interrogato dai magistrati. Io aspetto che mi chiami, mi faccio da parte perché capisco che prima viene il lavoro. Gli mancavano pochi esami all’università, ma lasciò perché voleva entrare nelle forze dell’ordine. L’ha sempre desiderato. E siccome non è molto alto, temeva di essere scartato, ma fortunatamente ce l’ha fatta. E’ sempre stato forte, maturo, deciso – continua – Dopo il concorso ha fatto la scuola di Campobasso e a novembre ha fatto il giuramento. Ci siamo andati tutti. La sede di Milano l’ha scelta lui. A febbraio sarà effettivo. Sarebbe dovuto tornare per le vacanze – conclude – ora vediamo se sarà possibile”. Grande emozione anche al Comune del piccolo centro in provincia di Siracusa.

“Luca Scatà è adesso un orgoglio italiano – dice il sindaco Paolo Amenta -. Quello che è successo è l’esempio di quanti nostri ragazzi siano in gamba e in grado di garantire la sicurezza di cui ogni cittadino ha adesso bisogno. Luce è la dimostrazione di come un ragazzo partito dal profondo Sud, in cerca di un progetto di vita, si sia trovato a difendere il proprio Paese. E lo ha fatto nel migliore dei modi. Gli siamo davvero grati”.

Luca ha studiato al liceo del suo paese, poi dopo due anni di Ingegneria Informatica a Catania, nel 2011 ha fatto un anno di servizio volontario nell’Esercito. Dopo aver ha superato il concorso in polizia, attendeva l’assegnazione definitiva: in base a quanto racconta la famiglia, il giovane siciliano aveva sempre sognato di fare questo lavoro. Oggi per tutti è un eroe.

La volante su cui l’agente si trovava, secondo quanto riferito dalla polizia, stanotte si sarebbe fermata in piazza Primo Maggio, di fronte alla stazione di Sesto San Giovanni, per un normale controllo. Il tunisino Anis Amri, che era a piedi, alla richiesta di mostrare i documenti avrebbe tirato fuori una pistola dallo zaino e avrebbe sparato a un poliziotto, colpendolo a una spalla. A quel punto gli agenti avrebbero risposto al fuoco, sparando al tunisino, poi deceduto. L’uomo non aveva con sé i documenti. Il poliziotto colpito alla spalla,  Cristian Movio di 36 anni, è stato portato all’ospedale di Monza: le sue condizioni non sono gravi.
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23 Dicembre 2016, 14:20

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