D’Alia: “Senza Province più difficile contrastare la mafia”

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19 Agosto 2011, 16:09

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“La manovra economica voluta dal governo Berlusconi a noi dell’Udc non piace per nulla”. Netto il giudizio del capogruppo dell’Unione di Centro e coordinatore siciliano, Gianpiero D’Alia, che spiega: “E’ una manovra che aumenta indiscriminatamente le tasse, colpendo sempre i soliti noti e cioè’ le famiglie e il ceto medio italiano; che penalizza ancora di più il Mezzogiorno e che introduce ‘norme spot’ che con il taglio vero dei costi della politica poco o nulla hanno a che fare. Ad esempio: la soppressione delle province con meno di 300.000 abitanti e ed una superficie inferiore ai 3.000 chilometri quadrati”.

“Si tratta – secondo D’Alia – di una norma dal chiaro sapore propagandistico che non incide drasticamente su questo apparato pubblico, che dovrebbe essere totalmente eliminato, ma solo su una piccola parte operando cosi’ un’ ulteriore discriminazione tra enti a seconda della loro collocazione geografica o della loro gestione politica”.

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“Il finto taglio delle province operato dal governo, produce ulteriori effetti paradossali e negativi, se pensiamo che alla soppressione delle piccole province consegue la soppressione di tutti gli uffici provinciali dello Stato comprese le questure e le prefetture”, continua il capogruppo centrista, una disposizione di questo tipo in Sicilia, a prescindere dal fatto che secondo lo Statuto siciliano tutte le province regionali devono essere abolite, produce l’effetto devastante della scomparsa della Questura e della Prefettura di Enna e di Caltanissetta, con tutto ciò che ne deriva sul piano dell’indebolimento della lotta alla mafia, in territori così largamente interessati al fenomeno criminale. Si tratta di norme che il Parlamento ha il dovere di modificare per contenere i disastri di questa maggioranza e del suo governo a trazione leghista”.

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19 Agosto 2011, 16:09

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