Dalla Formazione alla legge 104 | Il piatto ricco dell’esercizio provvisorio

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28 Dicembre 2011, 16:09

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Una lunga e difficile seduta d’Aula. All’ordine del giorno, l’approvazione dell’esercizio provvisorio. Nato come semplice passaggio tecnico che prorogasse di due mesi la gestione in “dodicesimi” e che oggi arriva in Aula con un identikit assai diverso. Dentro, infatti, c’è di tutto: dalla Formazione professionale alla legge 104, dal credito d’imposta alla cosiddetta “salva-parenti”. Oltre, ovviamente, all’emendamento che ha prorogato i contratti dei precari per un numero di mesi pari a quelle dell’esercizio provvisorio. Un numero fissato in tre mesi dal governo (uno in più rispetto all’idea originaria di due mesi).

Stop ai privilegi della “104”
Ma andiamo con ordine: dopo i primi tre articoli prettamente “finanziari”, riguardanti appunto l’autorizzazione all’esercizio provvisorio e alle “disposizioni relative al patto di stabilità”, si passa all’articolo 4, che riguarda lo spinoso tema dei benefici della legge 104. L’articolo, insomma, prevede l’abolizione dei privilegi dei regionali: l’accesso alla pensione, insomma, verrà “disciplinato dalle norme relative ai dipendenti dello Stato”. Il nodo, però, riguardava il termine entro cui questa disciplina sarebbe diventata operativa. E il comma 3 dell’articolo specifica: “Sono fatte salve le istanze di quiescenza dei dipendenti in possesso dei requisiti alla data del 22 dicembre 2011, purché presentate prima della data di approvazione della presente legge”.
L’articolo 5 dispone un finanziamento di 270 mila euro l’anno per i comuni in situazioni di emergenza (soprattutto per i comuni del Messinese colpiti dai nubifragi). L’articolo successivo, invece, rappresenta una vera “marcia indietro” dell’Ars che appena il 24 novembre scorso aveva approvato una norma che consentiva una deroga al patto di stabilità per le Camere di commercio. Deroga che nel ddl si vuole sopprimere (“Erano già partiti una serie di bandi e concorsi…” ha spiegato qualche giorno fa il presidente della Commissione bilancio Riccardo Savona). Ma il governo ha presentato un emendamento per sopprimere questo articolo.

Ecco i soldi per la Formazione
Un’ulteriore somma per il Credito d’imposta (70 milioni di euro) è prevista nell’articolo 8. Anche in questo caso il governo aveva deciso di sopprimere l’intervento, attraverso un proprio emendamento. Emendamento poi ritirato: il Credito d’imposta rimane nel ddl. Scorrendo il ddl, poi, si incontra un altro articolo che verosimilmente porterà ad accese discussioni in Aula: si tratta degli articoli che prevedono un finanziamento di 20 milioni di euro  per il fondo di garanzia per i dipendenti degli enti di Formazione professionale.

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L’articolo 12, invece, prevede la possibilità per i sindaci di dare vita a un terzo mandato (finora il limite è di due) solo nel caso in cui uno dei due mandati precedenti ha avuto durata inferiore a due anni e mezzo.

Salva parenti e salva precari
Infine, ecco la “salva-parenti”. Si tratta della norma che prevede l’impossibilità per due parenti di far parte della stessa amministrazione (ad esempio, sindaco e assessore). L’articolo prevede che la norma sospenda i propri effetti fino al “decorrere della prima tornata elettorale successiva all’1 gennaio 2012.
A questi articoli, poi, si affiancheranno i cosiddetti “emendamenti aggiuntivi”, tra cui quello di Marco Falcone (Pdl) che prevede un tetto ai compensi dei dirigenti generali “non superiori alle indennità dei deputati regionali” e a quello, ovviamente, che dovrà prevedere le proroghe per i precari. Quello che appare, oggi, tra tutti, l’emendamento più importante.

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28 Dicembre 2011, 16:09

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