24 Settembre 2022, 18:43
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ROMA – Le operazioni di scrutinio si sono chiuse ieri. E finalmente sono arrivati gli esiti delle elezioni per il rinnovo dei “togati” del Consiglio Superiore della Magistratura. Un dato positivo è che l’affluenza è stata molto elevata. Più delle aspettative. Questo per molti – al di là delle correnti – è il segno della voglia di riaffermazione e rinnovamento della magistratura.
Le elezioni si sono svolte con le nuove regole dettate dalla riforma Cartabia il 18 e il 19 settembre scorsi. Dai tribunali siciliani sono arrivate due vittorie su quattro candidature. A spuntarla sono stati i pm Marco Bisogni (in servizio alla Dda di Catania e candidato Unicost) e Dario Scaletta (in servizio alla Dda di Palermo e candidato Magistratura Indipendente).
Non sarà un ruolo facile quello che dovranno svolgere: quello che si è appena concluso è un voto dal valore storico e simbolico molto significativo. C’è l’obiettivo di riappropriarsi della fiducia dei cittadini dopo gli scandali della magistratura. Questo CSM apre un nuovo capitolo della storia giudiziaria italiana dopo i terremoti investigativi legati a Luca Palamara e all’avvocato di Siracusa Piero Amara.
Ma cerchiamo di conoscere meglio i due nuovi togati del Csm. Marco Bisogni, di origini romane, è un sostituto procuratore della Direzione Distrettuale della Procura di Catania. Ha firmato molte inchieste sulla famiglia di Cosa nostra catanese ma anche sul sistema illecito legato al trattamento dei rifiuti. Prima di arrivare a Catania ha lavorato per diversi anni a Siracusa.
La storia di Marco Bisogni si incrocia infatti con le vicende siracusane. È uno dei magistrati che ha portato a scoperchiare il sistema di corruzione e collusione costruito dentro e attorno il palazzo di Giustizia di Siracusa. Un sistema che aveva come regista l’avvocato (oggi pentito) Piero Amara.
La Sicilia ce l’ha nel Dna Dario Scaletta, sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Palermo. Il magistrato, originario di Trabia, lavora da 18 anni negli uffici giudiziari del capoluogo siciliano. Scaletta ha coordinato inchieste di criminalità economica, misure di prevenzione antimafia e criminalità organizzata.
Questi i nomi dei due siciliani che compongono i membri togati, ma prima che possa insediarsi il nuovo Csm dovranno essere nominati i laici. Compito che spetterà al Parlamento che si comporrà dopo il voto di domani 25 settembre.
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24 Settembre 2022, 18:43