05 Agosto 2013, 19:36
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PALERMO – Il disegno di legge “antiparentopoli” va riscritto. E proprio le controvesre norme sulle parentele pericolose di deputati regionali e eassessori dovrebbero per il momento finire in stand by. Mentre si andrà avanti, e in tempi stretti sulle norme che piantano paletti sulla incompatibilità dei deputati.
Dopo l’incontro avvenuto in mattinata fra il presidente della prima commissione Affari istituzionali Marco Forzeze e il commissario dello Stato Carmelo Aronica, in merito ai profili di incostituzionalità della norma, la discussione nel pomeriggio si è spostata in commissione, alla presenza del presidente della Regione Rosario Crocetta.
Tra le strade indicate dal commissario stamani, e che sembra avere trovato terreno fertile nel suo interlocutore e nello stesso Crocetta, quella dell’applicazione del decreto legislativo 39/2013, e cioè la legge anticorruzione, che al suo interno contiene diverse misure, non ultima l’istituzione del ‘funzionario Anticorruzione’.
Il governatore, al termine dei lavori, ha annunciato una norma che di fatto amplia la casistica contenuta nella legge regionale 29 del 1951. Si tratta di un’estensione della incompatibilità e della ineleggibilità per i deputati che si trovassero soci in enti, società e associazioni anche onlus che hanno rapporti economici con la Regione, ovvero siano essi stessi amministratori anche di enti collegati o strumentali della regione.
Il nuovo testo verrà presentato in Aula dunque entro mercoledì, previo un confronto istituzionale in commissione al quale prenderà parte, come consulente, il costituzionalista Giuseppe Verde. Le norme afferenti i rapporti di parentela o di affinità dei deputati faranno parte di un secondo testo da elaborarsi successivamente con un approfondimento da fare in tempi brevissimi.
“Al governo diamo 48 ore di tempo per riscrivere la norma aniparentopoli – ha dichiarato alla fine dei lavori in commissione Forzese – ma la riscrittura del nuovo ddl non dovra’ seguire né ciò che è stato proposto fino ad ora, né estendendo l’incompatibilità a tutto l’intero apparato della pubblica amministrazione ma circoscrivendolo alle onlus e non alla Formazione professionale, così come richiesto dal commissario Aronica”.
Sui rilievi di incostituzionalità mossi sul ddl antiparentopoli da parte di Aronica, Forzese torna a dire: “In queste 48 ore mi auguro che il governatore Crocetta si rechi proprio dal commissario in modo tale da dar vita ad un testo che il Parlamento possa approvare senza rischi d’impugnativa”.
Due i punti di partenza da cui la commissione ha intavolato la riunione di oggi alla presenza di Crocetta: la legge regionale sulle incandidabilità’ e la norma nazionale anticorruzione, la 39 del 2013: “La riscrittura della nuovo testo partirà proprio da queste due leggi, non abbandoniamo il nostro ruolo di moralizzatori della politica”, dice Forzese.
“E’ mia intenzione – ha dichiarato infine Crocetta – con l’assenso della commissione, separare l’incompatibilità e la legge anticorruzione con due norme diverse. La prima verrà estesa anche ai deputati regionali; l’altra sancirà l’antiparentopoli. Mi auguro che riusciremo ad approvare entro la pausa estiva questa prima norma sulle incompatibilità’ per avere il tempo di approfondire il resto. La nostra linea e’ molto chiara: i parlamentari non possono avere alcun rapporto economico con la Regione. La questione della formazione professionale, che cosi’ come formulata nel ddl che sarà riscritto non e’ piaciuta al Commissario dello Stato, verrà aggirata con una norma che impedisce a chi ricopre una carica pubblica di gestire qualsiasi onlus o ente senza fine di lucro”.
“Avevamo già evidenziato in Aula i limiti del ddl – osserva il capogruppo del Pdl Nino D’Asero – e prendiamo atto di quanto deciso oggi in commissione. Meno male che c’è un’opposizione seria che ha fermato una nroma che sarebbe stata impugnata”.
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05 Agosto 2013, 19:36