23 Marzo 2019, 16:31
3 min di lettura
PALERMO – Palermo accoglie con grande riguardo il presidente cinese Xi Jinping. Ma perché ha scelto Palermo? Certamente non solo per rendere omaggio alla città del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ma per immergersi, dopo Roma per il tanto dibattuto progetto ‘Via della Seta’, in una realtà allettante, che incuriosisce il ‘Terzo Imperatore’ e la moglie, la famosa cantante Peng Liyuan . La voglia di riaccendere i riflettori e ridare luce alla storia di questa città, che poi diventa metafora della storia comune a tutto il mondo, fatta di dominazioni, rinascite, ribellioni, momenti di grande splendore e momenti bui, intreccio di culture. Ricca delle vestigia delle antiche civiltà , arabo-normanne, di Palazzi Liberty e il teatro Massimo, il terzo palcoscenico lirico più grande al mondo, il capoluogo siciliano è pronto ad accogliere uno degli gli uomini più potenti al mondo.
Dalle campagne della Cina alla guida partito comunista cinese, fino alla carica dal 2013, del paese più popoloso al mondo. Ma chi è il Presidente cinese pronto a “visitare ” l a Sicilia? Ecco la vita difficile del ‘Grande Padre’, di uno dei leader più potenti della Cina contemporanea, a un livello che fu solo del fondatore del regime comunista, Mao Zedong. Il nuovo Imperatore della Cina, nato a Pechino nel 1953, appartiene alla linea di coloro che in Cina vengono definiti i “principini rossi” , i figli dell’élite rivoluzionaria (il padre, Xi Zhongxun, guerrigliero comunista negli anni trenta e poi vice -premier).
A soli 15 anni, Xi Jinping , fra il 1969 e il 1975, viene esiliato, nella campagna cinese per un periodo di “rieducazione” dove viene costretto, per sette anni, a i lavori forzati nel villaggio di Liangjiahe, ( Shanxi) oggi divenuto meta di pellegrinaggio per i fedeli del partito comunista. Un percorso di vita tanto tormentato e incomprensibile, quanto formativo e determinante per la sua scalata al potere. L’esperienza nella campagna cinese lo fortifica a tal punto che Xi Jinping, invece di rivoltarsi contro il partito comunista, entra a farvi parte .
Da segretario locale del partito nella provincia di Hebei, arriva a occupare ruoli importanti, tra cui capo partito di Shanghai, la seconda citt à pi ù grande della Cina. Dal novembre 2012 è segretario generale del partito comunista cinese e presidente della Repubblica Popolare da marzo 2013. Ma forse la sua tenacia sta proprio in questo su o alone di mistero. Un uomo nell’ ombra , a differenza di Mao, non indulge negli eccessi del culto della personalità , il leader incontrastato della Cina, dai campi agricoli di una lontana e solitaria provincia cinese, è riuscito a costruire il mito e a riscattarsi incarnando il “sogno del suo Paese”, di rinnovamento nazionale. Ma a confermare la sua ascesa mondiale è stata l’abolizione del limite massimo di due mandati presidenziali, approvato nel 2017, che permetterà al leader 65enne di rimanere al potere per lunghi anni, forse anche a vita.
Un ritratto dell’uomo che la Sicilia si sta preparando ad accogliere per soli due giorni, dopo la visita istituzionale di ieri a Roma con il presidente Mattarella e il premier Conte per un memorandum d’intesa, la collaborazione del governo con il progetto infrastrutturale cinese che potrebbe vedere coinvolti soprattutto i porti italiani. La sua ultima visita in Italia, risale al 2011 quando, ancora vicepresidente, partecipò alle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Capace e pragmatico, Xi Jinping vuole fare della Cina una superpotenza mondiale accostando il vecchio e il nuovo. Nonostante sia deciso a mantenere lo stretto controllo del partito comunista sull’intera società cinese, tuttavia si presenta come alfiere del libero commercio internazionale e della crescita economica, anche attraverso il suo progetto della Belt and Road Initiative che si riallaccia idealmente all’antica Via della Seta, destinata a collegare l’Asia all’Europa e all’Africa .
Pubblicato il
23 Marzo 2019, 16:31