03 Maggio 2017, 13:33
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PALERMO – C’è anche un ex cuffariano, la moglie di un importante imprenditore siciliano, una “figlia di” e una “moglie di”. Tutti nel drappello siciliano che andrà a comporre l’Assemblea nazionale del Pd, venuto fuori dalle ultime primarie dem.
Ed ecco, tra i nomi, quello di Salvatore Gueli da Raffadali, eletto con la mozione di Michele Emiliano. Una sorpresa, ma nemmeno tanto. Visto che Gueli da anni è uno dei più stretti collaboratori del senatore Beppe Lumia e frequentatore anche dei palazzi governativi. Non abbastanza per far dimenticare le sue esperienze passate. Tra cui quella di vicepresidente della società regionale Multiservizi spa ai tempi di Raffaele Lombardo e la militanza al fianco dell’ex governatore Totò Cuffaro che non a caso lo indicò come uno dei suoi “ex amici” passati alla corte del presidente di Grammichele che poi sollevò presto l’amministratore dall’incarico. Gueli, invece, oggi è l’”eletto” del senatore antimafia e del magistrato-candidato. Le cose cambiano.
A proposito della mozione Emiliano, tra gli eletti spunta Francesco Calanna, anche lui tra i più vicini a Lumia e capace, nella legislatura in corso, di battere probabilmente tutti i record nella categoria “proroghe di un incarico”: hanno superato la dozzina, infatti, i suoi rinnovi al vertice dell’Ente per lo sviluppo agricolo, come commissario straordinario, fino al recente insediamento del nuovo cda. Ex deputato regionale, e candidato sconfitto alle ultime elezioni per Sala d’Ercole, Calanna come detto è tra i fedelissimi di Lumia, eletto ovviamente anche lui, insieme al deputato regionale Pino Apprendi, anche lui a sostegno di Emiliano.
E un deputato regionale è stato anche eletto tra le fila della mozione di Andrea Orlando. Concetta Raia rappresenta il mondo storicamente vicino alla Cgil. Non a caso, ecco eletto nella stessa mozione anche Angelo Villari storico dirigente del sindacato, e il promotore della mozione Orlando in Sicilia, Giuseppe Berretta.
In Assemblea nazionale, poi, andrà anche qualche assessore regionale: Bruno Marziano eletto a Siracusa con la mozione Orlando, Anthony Barbagallo a Catania con Renzi così come Antonello Cracolici a Palermo. A proposito, “casa Cracolici” piazza in realtà due componenti dell’assemblea, visto che a Messina è stata eletta anche Maria Fasolo, moglie dell’assessore all’Agricoltura. Sempre a Messina è stato eletto il deputato regionale Filippo Panarello, mentre a Enna è stato scelto il “collega” di Sala d’Ercole: Mario Alloro è uno dei componenti della mozione Renzi. Lui che è notoriamente uomo vicinissimo a Mirello Crisafulli. Sì, lo stesso Mirello che pochi anni fa era considerato nelle Leopolde renziane una specie di “reietto” del partito. Le cose cambiano, dicevamo. Proprio a Enna, ecco l’elezione di Daniela Cardinale deputato nazionale e figlia di Totò Cardinale, fondatore in realtà di un altro movimento politico, comunque assai vicino ai renziani: Sicilia Futura.
E nell’Assemblea Pd sbarcano anche alcuni esponenti che fino a pochi anni fa militavano con altri partiti. È il caso a Catania di Luca Sammartino, eletto all’Ars con l’Udc e transitato al Pd dopo essere passato dall’Articolo 4 di Lino Leanza. Ed è il caso di Valeria Sudano, eletta addirittura col Cantiere popolare dei “cuffariani”, e giunta tra i renziani seguendo lo stesso tragitto di Sammartino. Una strada percorsa anche da Pippo Nicotra, eletto con l’Udc all’Ars e oggi componente dell’Assemblea regionale dem, così come renziani più datati: è il caso del catanese Gianfranco Vullo e del messinese Giuseppe Laccoto. Non esattamente, quest’ultimo, un esempio di “rottamazione”, visto che siede tra gli scranni di Sala d’Ercole da undici anni e quattro legislature. Ma sempre dalla stessa parte, cioè nel Partito democratico, con il quale ha rivestito all’Ars, tra gli altri, i ruoli di presidente della Commissione Sanità e Attività produttive. E’ un “uscente” dalla Assemblea nazionale. Altro democratico “doc” è il vicepresidente dell’Ars Giuseppe Lupo, che del partito è stato anche segretario regionale, confermato nell’organismo del Pd.
Dove sederanno anche il segretario provinciale di Palermo, Carmelo Miceli, il deputato nazionale Franco Ribaudo e Marcella Cannariato. Quest’ultima al momento non ha esperienze politiche alle spalle, ma un intenso impegno nel sociale, attraverso l’associazione “Fiori d’acciaio”. Associazione ospite alle Leopolde sicule di Davide Faraone. Qualche ambizione politica invece in famiglia: il marito Tommaso Dragotto, oltre a un essere un noto imprenditore siciliano e per settimane vicino alla nomina di amministratore delegato in Gesap, ha tentato alle ultime amministrative la corsa a sindaco di Palermo.
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03 Maggio 2017, 13:33