24 Febbraio 2020, 18:46
1 min di lettura
Riceviamo e pubblichiamo una nota di Gaetano D’Amico che interviene sulla vicenda della nomina del garante dei detenuti. Un incarico a cui ambiva, come emerge dalle intercettazioni, Antonino Nicosia, arrestato nelle scorse settimane per mafia.
“L’articolo da voi pubblicato il 23 febbraio scorso a firma di Riccardo Lo Verso dal titolo ‘Fiandaca, il partito, il latitante. Una microspia sull’auto di Nicosia’ contiene delle citazioni riferite al sottoscritto che, indipendentemente dalla fonte, sono assolutamente false. Ho incontrato il signor Nicosia solamente due volte e in nessuna di queste gli ho proposto di candidarlo al ruolo di garante comunale dei diritti dei detenuti in quanto il Comitato “Esistono i Diritti”, di cui sono stato il fondatore, è vero che sta facendo la battaglia per l’istituzione della figura del Garante comunale per i diritti delle persone detenute ma la nomina spetterebbe al Consiglio comunale che potrebbe scegliere tra diverse candidature. Per lo stesso motivo non ho mai proposto il nome del sig. Nicosia a nessuno. D’altro canto l’iscrizione ai Radicali Italiani del signor Nicosia non costituisce, per questo comitato transpartitico, di per se titolo preferenziale”.
Pubblicato il
24 Febbraio 2020, 18:46