04 Dicembre 2014, 19:58
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CATANIA – Al via il Festival della Felicità Interna Lorda. Il tema delle “Città felici” e la figura di Danilo Dolci sono il filo conduttore delle tre giornate che si svolgeranno tra il centro Zo, il Palazzo della Cultura e l’Orto Botanico. Si tratta di un primo passo per sperimentare una forma di “interconnessione” in grado di “stravolgere l’idea di periferia” sull’esempio del Gandhi di Sicilia. “Danilo Dolci negli anni 50 si è trasferito da Trieste in Sicilia e dal basso, assumendo il linguaggio e il modo di vivere della gente del posto, ha iniziato a portare avanti forme di protesta non violenta recuperando forme di attivismo popolare a partire da metodi maieutici”, spiega l’antropologa Mara Benadusi. “Dolci ha ricostruito così un tessuto sociale di relazioni capace di essere propositivo rispetto alla rivisitazione di quelle che dovevano essere le finalità del territorio”, continua una delle curatrici del festival che nasce dalla sinergia con numerose realtà civiche della città.
Un’operazione resa possibile da quella che l’antropologa definisce una “sorta di primavera di attivismo dal basso” che sta fiorendo nella città etnea. L’obiettivo del festival è di favorire “il dialogo” tra le varie realtà che operano sul territorio e ripensare “una città a misura d’uomo”, capace di ascoltare i bisogni dei quartieri. Il percorso da seguire è quello di ribaltare il paradigma della periferia in favore dell’interconnessione. “Ci sono periferie esterne al tessuto della città e periferie dentro il centro, noi vogliamo stravolgere l’idea di periferia e far sì che ci siano tanti centri”.
Un modo per trasformare il volto di una città costituita da “tanti mondi separati ed escludenti”. Il primo evento (“Verso una città-territorio: i luoghi di Danilo Dolci”) del festival è stato aperto dalle parole di Danilo Dolci recitate dall’attrice catanese Manuela Ventura e animato da Amico Dolci (figlio del Gandhi di Sicilia), Pino Lombardi e Giuseppe Barone (collaboratori del sociologo e poeta). Gli animatori del Centro di Sviluppo Creativo Danilo Dolci che continuano a testimoniare il “metodo della maieutica reciproca” terranno durante le giornate del festival dei laboratori sul tema. Amico Dolci ripercorrendo le tappe salienti dell’esperienza del padre, in collaborazione con la popolazione locale, indica un sentiero: “Bisogna ripartire dai problemi principali”. “Mio padre si rese conto che i bambini non andavano a scuola e ha creato un nucleo che si chiedeva come cambiare quello stato di cose. La risposta arrivò dal basso e dal tema dell’acqua, le dighe messe in piedi hanno cambiato il volto di quell’area”. “A Catania portiamo questa metodologia: chiedere a un bambino cosa pensa di un certo argomento vuol dire ripartire dal basso per trovare soluzioni mirate per un luogo”.
Uno spunto verrà fornito anche dal documentario “Danilo Dolci. Memoria e utopia” di Alberto Castiglione, proiettato domani sera a Palazzo della Cultura. Il Cortile Platamone, inoltre, ospiterà, a partire da oggi pomeriggio, due mostre fotografiche sulla città di Catania: “La città vista dai bambini”, a cura di Alessandra Polizzi e “La memoria di San Berillo”, a cura di Luigi Lipani. Parallelamente sarà avviato il workshop Le Vie di lava, incentrato sul quartiere di San Berillo. Stasera, invece, al centro Zo andrà in scena un lavoro teatrale nel solco del Teatro delle Diversità: “Il coraggio è una cosa” curato dall’Associazione Néon. Protagonista della giornata di domani sarà l’economia con il dibattitto sulla “felicità sostenibile” con l’economista Leonardo Becchetti. Nella stessa giornata Maurizio Carta (Università di Palermo) approfondirà il tema “Felicity” ed, infine, sarà proposta una riflessione su “Città felici qui al Sud. Indicatori di benessere e qualità della vita nelle città italiane”.
Alle 18:00 a Palazzo della Cultura, varie realtà attive sul territorio (tra le quali il Comitato Antico Corso, Centrocontemporaneo, Città Felice e il Comitato cittadini attivi San Berillo) si confronteranno sul tema della rigenerazione urbana. A seguire verranno proiettati due documentari: uno sulla vita dell’imprenditore Adriano Olivetti, l’altro su quella di Danilo Dolci. Sabato mattina al centro Zo si approfondirà il tema della permacultura, metodo per progettare sistemi sostenibili basato sull’imitazione di sistemi naturali, all’Orto Botanico verrà presentato il libro di Maurizio Carta “Reimagining Urbanism”. Nel pomeriggio da Zo si dibatterà sull’eredità di Adriano Olivetti e a Palazzo della Cultura verrà avviato un dibattito su urbanesimo creativo e partecipazione tra diverse realtà del cento sud italiano: Borghi Attivi (Abruzzo), A di città (Rosarno), Farm Cultural Park (Favara), il gruppo di Renzo Piano G124 (Roma, Torino, Catania), Urban Talent Lab e Abadir (Catania). Numerosi saranno i workshop e i tavoli tematici contestuali agli eventi del festival autoprodotto e autofinanziato da Impact Hub e Zo , con i patrocini a titolo non oneroso della Fondazione Olivetti, del Comune di Catania dell’Università di Catania, del Ministero dell’Ambiente, del Ministero dello Sviluppo Economico, della Fondazione con il Sud. Il festival si concluderà sabato sera da Zo con il concerto Nightless City con Dounia, Gabriella Grasso e Costanza Paternò .
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04 Dicembre 2014, 19:58