04 Giugno 2013, 19:37
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CATANIA – Nella vertenza Aligrup ancora tantissimi i lati oscuri ai quali abbiamo il dovere di dare risposta. Sicuramente bisogna essere in grado di dare risposte concrete alla condizione disperata cui in questo momento sono soggetti tutti i lavoratori coinvolti. Ma purtroppo, anche nella disperazione ci sono condizioni diverse e più o meno gravi tra tutti i lavoratori interessati. Per esempio, per i cosiddetti lavoratori “jolly”, per gli autisti, per gli amministrativi, per le donne in maternità, per i lavoratori del Centro Sicilia – e in generale per tutti quelli appartenenti a punti vendita con rischio di sfratti – e per i lavoratori dell’indotto (per esempio, quelli di Global Service), le condizioni economiche, e anche di prospettiva occupazionale, in questo momento sono ancora più complicate rispetto a quelle di tutti gli altri.
Ed è dal dare risposte a questi che sono i casi più disagiati e disperati che vogliamo partire per riuscire a garantire tutele a tutti. Intanto, ribadendo che tutti i trasferimenti di personale avvenuti dopo il 28 febbraio 2012 devono essere considerati nulli. Poi, facendo attenzione su ciò che sta avvenendo per il supermercato di Centro Sicilia: apprendiamo, infatti, di interessamenti di imprese del settore – rappresentanti di Spaccio Alimentare sono stati visti più volte dai lavoratori dentro il supermercato a oggi affittato ad Aligrup – al supermercato in questione. Ben vengano le imprese che vogliono investire al Centro Sicilia, ma sappiano che abbiamo tutti il dovere, compresa l’imprenditoria locale, di tutelare i lavoratori del punto vendita.
La Cisl è pronta a confrontarsi con questa o con qualsiasi altra impresa per garantire la prosecuzione dell’attività commerciale al Centro Sicilia e la ricollocazione dei lavoratori. Il rischio da scongiurare, infatti, è che ci possano essere imprenditori interessati ai locali che Aligrup aveva in affitto e non ai lavoratori e che, quindi, avvengano trattative e interessamenti senza che né il Tribunale, né il sindacato ne sappia nulla. Abbiamo chiesto a tal proposito al Consiglio Comunale di Misterbianco di inserire un apposito ordine del giorno per le riunioni di consiglio già in programma da domani, per fare in modo di creare condizioni di vantaggio per le imprese che rilevano il supermercato, a patto che garantiscano la ricollocazione di tutti i lavoratori.
Sulla crisi dell’indotto, e più precisamente sulla situazione dei lavoratori di Global Service, abbiamo appreso che anche stavolta l’Inps è pronta a pagare gli arretrati degli ammortizzatori spettanti ai lavoratori, ma ancora è in attesa che l’azienda invii la documentazione necessaria, IG15 ed SR41 di ogni lavoratore. E’ assurdo che nonostante i ripetuti appelli ancora ci siano ritardi in tal senso. Tutte queste condizioni, e la necessità di affrontare punto per punto tutte queste vicende per dare risposte compiute a tutti i lavoratori coinvolti, rendono ancora più urgente l’istituzione di un tavolo di crisi permanente, sollecitato ripetutamente dalla Cisl presso la Prefettura, con il coinvolgimento di tutte le istituzioni, con in testa la Regione Siciliana e di tutte le imprese del settore.
Spiace notare che, nonostante da parecchi mesi le notizie e le preoccupazioni sui risvolti della vertenza Aligrup siano quasi costantemente sulle pagine dei nostri quotidiani locali, regionali e nazionali, ancora si perda tempo a convocare un incontro istituzionale per mettere al centro della discussione le prospettive occupazionali dei lavoratori. È singolare, infatti, che in un territorio come il nostro, dove finalmente la lotta alla mafia si è sempre più intensificata, portando la magistratura a confiscare moltissimi beni che sono appartenuti al malaffare, non si riesca ad essere altrettanto incisivi nel tutelare i lavoratori vittime di un sistema malato. Bisogna fare in modo che le aziende confiscate alle associazioni mafiose, continuino a garantire il lavoro e le retribuzioni ai lavoratori ed alle loro famiglie.
Chi, se non le Istituzioni e tutte le parti sane di questa società, ha il compito di governare questi processi di crisi facendo si che non un solo posto di lavoro si possa perdere? È questo il senso del nostro appello. Il rischio che nel nostro territorio passi un messaggio devastante è altissimo perché non è la prima volta che lavoratori di aziende confiscate alla mafia restano in mezzo ad una strada. Ecco perché è assolutamente necessario ed urgente dare seguito alla nostra richiesta a Sua Eccellenza Prefetto di Catania, perché ognuno di noi è responsabile delle sorti di tutti i lavoratori e delle loro famiglie sia di Aligrup che dell’indotto ad essa collegato. È necessario trovare gli acquirenti per tutti i punti vendita del gruppo, a partire dal supermercato del Centro Sicilia, è necessario che tutti i lavoratori abbiano pari opportunità a partire dai lavoratori oggi esclusi da trattative, dai cosiddetti jolly, dagli autisti, dagli amministrativi e dai lavoratori dell’indotto con in testa quelli della logistica.
Per fare ciò abbiamo bisogno di un tavolo di crisi permanente affinché si possa governare questa vertenza fino alla ricollocazione di tutti i lavoratori ed al reimpiego di tutti i punti vendita. Solo così la risposta alla mafia può essere completa ed può avere un senso compiuto, solo così avremmo ridato diritto di cittadinanza allo Stato ed alla legalità nelle società intrecciate con la criminalità organizzata, altrimenti saremmo solo riusciti ad impoverire ancora di più il nostro territorio ed a renderlo più fertile per le associazioni mafiose.
Ad oggi, né la Prefettura, né tutte le altre Istituzioni coinvolte, a partire dalla Regione Siciliana, nonostante abbiano ricevuto la nostra richiesta di incontro urgente, hanno sollecitato né sentito il bisogno di riunire tutti gli attori interessati per dare una risposta a questa vertenza emblematica per la lotta alla mafia e per il grave disagio sociale che ha colpito i lavoratori e le loro famiglie.
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04 Giugno 2013, 19:37