Schifani: "Termovalorizzatori di Catania e Palermo strategici"

Orizzonte 2028 per i termovalorizzatori di Palermo e Catania

Le parole del governatore Schifani in commissione Ecomafie

PALERMO – Avvio dei lavori per la realizzazione dei termovalorizzatori di Palermo e Catania “entro la fine del 2026”, con un cronoprogramma che dovrebbe portare a termine i cantieri “in 580 giorni”, quindi, verosimilmente, nella seconda metà del 2028. La road-map è stata tracciata dal governatore Renato Schifani nel corso della sua audizione in commissione Ecomafie.

Schifani e la “sfida” dei rifiuti

“La gestione dei rifiuti rappresenta una delle sfide ambientali più rilevanti per la Regione Siciliana, caratterizzata da una storica dipendenza dalle discariche e da un sistema impiantistico non adeguatamente sviluppato”, le parole del governatore. Schifani, in una lunga relazione formulata anche in qualità di commissario per l’impiantistica, ha indicato i termovalorizzatori come la via maestra per fare uscire l’Isola dall’emergenza rifiuti.

“Termovalorizzatori strategici”

“La realizzazione di due termovalorizzatori nei comuni di Palermo e Catania – ha continuato Schifani – si inserisce come un’azione strategica volta a modernizzare il ciclo dei rifiuti, garantendo una riduzione significativa del conferimento in discarica e un efficiente recupero energetico”.

La capacità dei termovalorizzatori

Le due strutture saranno finanziate con 800 milioni di euro nell’ambito dell’accordo coesione Fsc 2021-2027, sottoscritto dal governatore e dalla premier Giorgia Meloni, e approvato dal Cipess. Avranno una capacità di trattamento pari a 300mila tonnellate di scarti all’anno, “circa 38 tonnellate all’ora”. La potenza elettrica installata sarà di 25 MWe. I due impianti, secondo Schifani, “costituiscono gli elementi chiave per raggiungere l’obiettivo di ridurre drasticamente la percentuale di rifiuti destinati alle discariche”.

Il vecchio Piano di gestione dei rifiuti

E sulla raccolta differenziata, il presidente della Regione ha tenuto a rimarcare una differenza con il vecchio Piano di gestione dei rifiuti solidi urbani (varato dal governo Musumeci), che ha fissato degli obiettivi comunque “non pienamente raggiunti”. I risultati relativi alla raccolta differenziata sono stati “in generale inferiori alle aspettative, e comunque al di sotto del 65%”.

Nonostante un progressivo aumento – ha specificato Schifani – la percentuale di raccolta differenziata media annuale in Sicilia, è passata dal 51% nel 2022 (dati Ispra), 55,20% nel 2023 (dati Ispra) e 55,78% fino al 16 settembre 2024 (secondo dati del dipartimento acqua e rifiuti)”. Dati sui quali pesano soprattutto i numeri deficitari di Palermo e Catania.

“Infiltrazioni mafiose nel settore dei rifiuti”

Schifani ha parlato anche delle infiltrazioni mafiose nel settore dei rifiuti: “Il settore, a partire dalle discariche, ha manifestato e, per taluni aspetti, manifesta ancora profili di rilevante infiltrazione alla criminalità organizzata”, ha denunciato il presidente della Regione.

“Le influenze della criminalità nel settore – ha proseguito ancora – e le inerzie verso la modernizzazione del sistema dei rifiuti in Sicilia sono alla base delle molte carenze e dei ritardi che siamo costretti ad affrontare e risolvere. La Sicilia è purtroppo la seconda regione in Italia per numero di illeciti penali nel ciclo dei rifiuti”.

Il quadro delle discariche in Sicilia

E sul fronte delle discariche autorizzate (quattro pubbliche e due private), arriva il dato sui metri cubi di spazio ancora disponibili per l’abbancamento dei rifiuti pretrattati: 781.257. Schifani ha comunque annunciato che “è stato avviato l’iter per la realizzazione di due interventi di ampliamento delle discariche esistenti. Si tratta della settima vasca di Bellolampo, a Palermo, per 960.000 metri cubi, che sarà consegnata nel corso dell’anno, e la discarica di contrada Borranea, a Trapani, suddivisa in due interventi distinti per complessivi 961.000 metri cubi”. Questi interventi, ha concluso Schifani, “sono da ritenere di interesse strategico in quanto consentiranno di frenare nel breve periodo l’emergenza per la città metropolitana di Palermo e per la provincia di Trapani”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI