23 Luglio 2023, 05:01
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CATANIA – Un incontro folgorante. Un talento che si trasferisce a Catania per svelarci storie, emozioni e tanto cinema. Il nostro racconto con il regista Davide Vigore
Sei nato ad Enna il 13 maggio del 1989. Quali sono i tuoi primi ricordi? Com’era la Sicilia in quegli anni?
La Sicilia dell’89, dove si annidano i miei primi ricordi, era una Sicilia diversa dalle altre, perché io vengo da un pezzo di montagna di 1000 metri, dove si frequentano di continuo la nebbia e la neve e pensate io sono un isolano che non ce l’ha fatta, come mi disse una volta Ficarra.
Siamo degli isolani che viviamo dentro un’isola, ma dove di quell’isola non si vede il mare.
Quindi Enna è una città di grandissime contraddizioni, non c’è mai né il bianco né il nero, ma il grigio, la sfumatura.
Credo che questo abbia condizionato anche il motivo per cui faccio questo mestiere, proprio perché c’era questa nebbia continua e quindi una fantomatica cecità, dove si sviluppavano delle fantasie, dei sogni. […]
Quanto tempo avresti dovuto aspettare prima di vedere Catania? Che impressione ti fece a pelle?
A Enna c’era un particolare rito: il primo che prendeva la patente aveva l’obbligo di accompagnare gli amici a Catania, quindi per noi era l’evasione da questo paesino.
Così Catania l’ho visto per la prima volta, probabilmente a 18 anni.
Mi ricordo che rimanemmo folgorati dalla solitudine e dalla sensualità di una prostituta, che noi non avevamo a Enna mai visto. Lì avevamo capito che Catania in qualche modo era una città femmina, affascinante e bella, ma al contempo decadente e da scoprire.
Quindi mi ricordo che in quell’immagine di quella ragazza sul ciglio della strada, le luci, il fumo della carne di cavallo, mi ha dato quelle sfumature che secondo me sono uniche in questa città. […]
Chi è Davide Vigore oggi, chi o cosa lo porterà al cinema ed alla regia?
[…] Fin dall’età di 12 anni ho sempre sognato di fare il regista di cinema ed oggi Davide Vigore è ancora quel bambino che ha quello stesso entusiasmo e che cerca ancora di realizzare i suoi sogni e di provare a intrattenere gli altri.
Vigore è un bugiardo, una persona che vive per l’imprevisto, una persona che il più delle volte non sa scegliere e quindi cerca di cavarsela così.
Hai deciso di trasferirti qui a Catania in questi giorni per scrivere il tuo prossimo film, che sarà ambientato proprio in città. Un’esperienza che ti sta quindi letteralmente assorbendo, sia l’anima che il corpo. Cosa ti va di condividere con noi di quest’esperienza di vita e dell’imminente progetto filmico?
Vivo in questa città, Catania, da quasi tre settimane, ed il motivo per cui ho scelto di vivere qui è perché sto scrivendo il mio nuovo film. Anche se è un film di cui conosco la sceneggiatura e la struttura narrativa, però, per raccontare certi contesti, come il quartiere in cui vivo, via Plebiscito, zona Fortino, dove questo quartiere ha indubbiamente dei colori e dei profumi unici, se uno vuole manipolare la realtà la deve conoscere.
Quindi ho scelto di trasferirmi qui da Roma proprio perché volevo immergermi in questo quartiere, e devo dire che Catania, e questo quartiere, ha dell’unicità, perché ha delle bellezze imperfette.
Ci sono dei volti irripetibili a Catania che neanche facendo dei casting si riuscirebbero a trovare, ed ha anche un certo lato dark, ma estremamente romantico, e questo si trova unicamente in questi luoghi che sono al limite, e diventano appunto una sfumatura, come vuole essere questo mio film.
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23 Luglio 2023, 05:01
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