11 Aprile 2024, 15:15
2 min di lettura
PALERMO – “Faccio appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, perché tuteli le scelte democratiche dei cittadini compresi i siciliani che non sono certo politicamente figli di un dio minore”. Lo dichiara Stefano Cirillo, segretario regionale della DC.
“Questa mattina abbiamo assistito all’ultimo colpo di teatro di Scateno De Luca che invoca l’Antimafia per una parola attribuita a Cuffaro, ma mai proferita dallo stesso come si evince se avesse letto tutto l’articolo del giornale. Le sue discriminazioni – prosegue il segretario regionale della DC – imbarazzano perché sono l’ennesimo tentativo di tenere fuori dalla competizione elettorale la Democrazia Cristiana. De Luca si permette a dichiarare falsità e manipolarle a suo uso e consumo verità giornalistiche come poco prima aveva fatto Calenda. Le cose che dicono sui siciliani e sulla loro libertà di scelta sono lontane dalla realtà. Se ne facciano una ragione”.
“La Democrazia Cristiana ha in Sicilia più di quattrocento consiglieri comunali, sei onorevoli alla assemblea regionale, due assessori regionali, e siamo certi che il nostro elettorato è controllato solo dalla libertà ideologica che non trova da altre parti men che meno dalle parti di ‘Scateno’ o di Calenda. La DC fa politica in maniera diversa, per cui continui pure a discriminare in modo discutibile e resterà lo ‘Scateno’ che tutti conoscono, ma prima di invocare la strategia dell’antimafia cambi il suo obiettivo perché la Democrazia Cristiana non gli permetterà altre strumentalizzazioni”, prosegue Cirillo.
“Al contrario di ciò che dicono Scateno De Luca e Calenda, le prossime elezioni europee saranno inquinate e invalidate se, democraticamente, non sarà data la possibilità ad esponenti nazionali della Democrazia Cristiana di partecipare democraticamente alla competizione elettorale”.
“La campagna elettorale per le europee, per alcuni soggetti politici, è iniziata non con l’esposizione di programmi, ma con un elenco di invettive contro Cuffaro, travisando anche le parole e accusandolo di dichiarazioni non rilasciate. Prima Carlo Calenda e poi Cateno De Luca stanno continuando a screditare la Democrazia cristiana addebitando al segretario del nostro partito un verbo mai pronunciato”. Lo dice Eusebio Dalì, portavoce nazionale della Dc.
“Se invece di leggere soltanto i titoli dei giornali, che tutti sappiamo spesso essere scritti ad arte per catturare l’attenzione del lettore, avessero letto il contenuto dell’articolo – aggiunge Dalì – si sarebbero accorti che della parola ‘controllo’ non vi è traccia. ‘Movimentare’ (il verbo utilizzato da Cuffaro) vuol dire ‘animare’, ‘dare vita’, cosa ben diversa dal controllo”.
“Inoltre, vorrei ricordare a De Luca che i 140mila siciliani che hanno votato la Dc sono uomini e donne che hanno espresso liberamente la propria preferenza e saranno sempre di più, visto che la Dc lavora sul territorio, mentre i molti Calenda e De Luca di questo Paese si occupano della semantica e, direbbe Sciascia, ‘d’una parola ci fanno un cappio e c’impiccano un cristiano’. ‘Totò De Luca non sa più a chi vendere le sue fontane di Trevi, ma è ben lontano da quello vero”, conclude Dalì.
Pubblicato il
11 Aprile 2024, 15:15