10 Luglio 2024, 16:25
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PALERMO – Cateno De Luca apre la corsa alla candidatura per la presidenza della Regione nel campo largo formato attualmente da Pd, M5s e Sud chiama Nord. Accantonato “il fallimento” del progetto nazionale, il leader di Sud chiama Nord rompe gli indugi e traccia la strada “che dovrà portare alle primarie aperte di coalizione”.
Il messaggio al Pd e al Movimento cinque stelle arriva chiaro nel corso di una conferenza stampa all’Ars, dove il sindaco di Taormina è tornato a guidare il gruppo parlamentare ScN: “Non mi interessano le comode rendite di posizione di chi finisce all’opposizione, io voglio governare per cambiare una Sicilia che, al di là dei dati sul Pil tutti da decifrare, resta ferma al palo“.
De Luca lancia così il suo ‘Tour del Fare’, che lo porterà da ottobre e per tutto il 2025 “a redigere un piano strategico per la Sicilia, partendo – sottolinea – da punti di forza e di debolezza della nostra regione”. Il 2026, invece, “sarà l’anno delle scelte”: l’anno delle “primarie aperte di coalizione” perché “il candidato governatore – avverte – dovrà essere scelto in Sicilia, non nelle segreterie romane”.
I destinatari del messaggio sono i Cinquestelle e, soprattutto, il segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo. Come anticipato, De Luca decide di togliersi più di un sassolino dalla scarpa e replica al segretario dem che pochi giorni fa aveva rivendicato “la guida dell’alternativa alla destra” dal momento che “il Partito democratico è l’unico tra le opposizioni a crescere nelle urne”.
“Barbagallo – ha affermato De Luca – dovrebbe ammettere il fallimento del Pd alle Europee in Sicilia, con oltre dieci puti in meno rispetto al dato nazionale. Se vuole continuare a fare degli errori strategici, come accaduto alle Europee con il ‘no’ all’ipotesi di ingresso di un esponente ScN nelle liste dem, è un problema suo. Noi ad ottobre inizieremo il nostro percorso e non ci faremo dettare i tempi da nessuno, poi arriveranno le primarie alle quali parteciperò sottoponendomi al giudizio dei siciliani”.
Secondo De Luca “il Pd non ha alcun diritto di lanciare l’egemonia di una alternativa al centrodestra. Questo aspetto – ha evidenziato – andrà affrontato dopo avere definito le cose da fare e con chi ci sta. Il centrosinistra finora in Sicilia è stato votato alla sconfitta. Lo dicono la storia e i loro comportamenti di chiusura nel loro recinto e di eccessiva dipendenza da Roma”.
Il messaggio, già crudo di suo, diventa ancora più spigoloso per un De Luca che si rituffa a pieno titolo nell’agone politico regionale: “Non abbiamo esami da superare né patenti da ottenere, uomini e donne di Sud chiama Nord amministrano diversi comuni con ottimi risultati. Non ci piacciono i pregiudizi e non vogliamo subirne”. La corsa per l’investitura di candidato governatore del campo largo alternativo alla destra è, di fatto, partita.
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10 Luglio 2024, 16:25