12 Ottobre 2024, 18:41
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MESSINA – “Non sono innamorato del mio sogno di diventare presidente della Regione. Il mio obiettivo è contribuire a cambiare la Sicilia e se per farlo dovrò rinunciare e fare un passo indietro, sono pronto. Sono pronto anche a essere il numero due di una nuova coalizione, una nuova classe politica che sappia rappresentare i nostri obiettivi e i nostri valori, perché anche da numero due sono certo di poter dare il mio contributo di buon amministratore così come stiamo facendo nei palazzi municipali che amministriamo”.
Lo ha detto il leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca, questa mattina a Messina, nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, facendo il punto sul progetto politico che il partito sta portando avanti sia a livello nazionale che regionale.
All’incontro hanno partecipato il sindaco di Messina Federico Basile, la presidente del partito Laura Castelli, il deputato nazionale Francesco Gallo e i deputati regionali messinesi Giuseppe Lombardo e Matteo Sciotto, assieme al coordinatore regionale Danilo Lo Giudice.
Per quanto riguarda il progetto politico regionale, il leader di Sud chiama Nord si è detto pronto a fare un passo indietro rispetto alla presidenza della Regione Siciliana a patto che vi siano le giuste condizioni, ovvero un quadro politico “alternativo e rinnovato – dice una nota – sia nel centrosinistra che nel centrodestra”.
“Oggi siamo all’opposizione e lavoriamo per incidere sul cambiamento – ancora De Luca -. Apriamo al dialogo, ma dettiamo le condizioni. Il centrodestra deve sapersi rinnovare e la stessa cosa vale per il centrosinistra che deve essere in grado di uscire dalla fase degli oppositori di professione o della patente a punti. Sia chiaro, noi rimaniamo opposizione al governo Schifani e a questo centrodestra”.
“Sollecitato dai media non posso fare a meno che commentare quanto ha detto stamattina in conferenza stampa il nostro leader Cateno De Luca, che sta di fatto tracciando una linea per il futuro del partito che non solo non conosco, ma che mi lascia profondamente disorientato”, commenta Ismaele La Vardera, deputato all’Ars di Sud Chiama Nord.
“Tra l’altro – ha aggiunto – sapevo che si trattasse di una riunione sul futuro di Messina, ho poi compreso che di fatto si è trattato di una direzione del partito con i suoi massimi vertici cui non sono stato invitato, ma questi alla fine sono dettagli. Nella stessa conferenza lo stesso Cateno ha dichiarato che sarebbe pronto a fare il numero due di un nuovo centrodestra. Noi con loro? Chiaramente sta scherzando, sarà una delle sue tante provocazioni per sparigliare tutto, anche perché con me di questo non ne hai mai parlato”.
“Fino a prova contraria siamo la prima forza d’opposizione e non posso pensare che a fine legislatura possiamo sederci allo stesso tavolo di un centrodestra sponsor di questa maggioranza che sta portando la Sicilia alla deriva a cui stiamo assistendo. Credo che dobbiamo lavorare per compattare le opposizioni convintamente, puntando a governare a tutti i costi, ma se il costo di governare significa vendere l’anima al diavolo io onestamente avrei difficoltà ad esser della partita”.
“Infine, vorrei rassicurare i nostri elettori che le scelte future verranno prese nel rispetto dei valori fondamentali del partito cui ho aderito sin dal primo momento e di cui oggi con orgoglio sono tra i fondatori”.
“Oggi abbiamo tracciato una linea, inizia una fase nuova, importante e molto stimolante. Abbiamo ricevuto pieno mandato da Cateno De Luca nel costruire le giuste alleanze in vista delle prossime elezioni”, lo affermano Laura Castelli, presidente di Sud chiama Nord e Francesco Gallo, deputato di ScN a Montecitorio.
“Che sia chiaro a tutti: qualsiasi tipo di alleanza non si baserà sulle ideologie ma su fatti concreti. Ma per un cambio di marcia totale, i nostri potenziali interlocutori devono dimostrare di voler davvero avviare un reale cambiamento, che passi anche da un cambio generazionale. All’Assemblea Regionale Siciliana siamo all’opposizione e rimarremo alternativi alla destra che sta governando”.
“Non possiamo immaginare che chi ha devastato la Sicilia, possa continuare a farlo fregandosene delle reali esigenze del Paese. Allo stesso tempo non possiamo nemmeno rimanere ostaggi di un centro-sinistra che stimolato più volte da noi ha mostrato un totale immobilismo. Dunque se il centro-sinistra continua a comportarsi così noi non ci stiamo, non possiamo condannarci ad esser irrilevanti. Se vogliamo cambiare le cose dobbiamo fare ciò che meglio sappiamo fare: governare”, continuano Castelli e Gallo.
“Sud chiama Nord, piaccia o non piaccia, oggi ha una valenza nazionale, delle percentuali nazionali, più alte di alcuni partiti presenti in parlamento con più parlamentari di noi. E il nostro peso vale doppio perché il nostro voto è ben localizzato e in molte regioni in espansione. Qualsiasi decisione in merito alle alleanze che andremo a prendere, sarà votata nel 2025 dai nostri iscritti. Sicuramente non possiamo continuare a rimanere isolati o fare da comodo a chi vuole mantenere spazi neutri per farsi rieleggere nei Parlamenti senza sporcarsi le mani con l’amministrazione”, concludono Castelli e Gallo.
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12 Ottobre 2024, 18:41