16 Ottobre 2016, 08:30
3 min di lettura
PALERMO – Le premesse perché quello di domani sera non sia un match banale ci sono tutte: squadre affamate, giocatori di talento e sopratutto tecnici innovati e pronti a stupire. Palermo e Torino e i loro allenatori Roberto De Zerbi e Sinisa Mihajlovic, uno alla sua prima esperienza nella massima serie dopo il doppio salto dalla Lega Pro con il Foggia l’altro già con una discreta esperienza con diverse panchine anche in top club come il Milan non sfruttate però al massimo, fino ad ora hanno dimostrato di voler aggiudicarsi il ruolo di sorprese di questo campionato mettendo in pratica le loro idee di gioco incentrato su un giusto mix di concretezza e spettacolo.
Il bergamasco, che fino ad ora ha messo in cascina cinque punti soltanto nelle gare in trasferta, non ha avuto però l’opportunità con i rosanero di poter mettere ancora in atto il suo credo tattico incentrato prettamente sul 4-3-3 ammirato nella passata stagione in Puglia con un riferimento offensivo come Iemmello capace di vincere la classifica dei cannonieri supportato da una squadra tutta votata all’attacco ma, allo stesso tempo, attenta a chiudere ogni spazio agli avversari. Nella sua avventura palermitana l’ex fantasista di Napoli e Catania ha dovuto però fare di necessità virtù sin dalle prima gare puntando su un più conservatore 3-4-2-1 con l’unica punta Nestorovski, intuizione vincente del tecnico, supportato da due trequartisti arretrati con Diamanti a far coppia con il compagno di turno (Hiljemark, Chochev, Quaison, ndr). La scelta di un uomo d’ordine con ampia visione di gioco come Bruno Henrique permette poi all’allenatore rosanero quelle ripartenze veloci che tanto male fanno ai rivali.
Chi attualmente può invece puntare in maniera spregiudicata proprio sull’idea di calcio di De Zerbi è proprio il collega granata, che nel monday night farà ricorso a tutto il talento a sua disposizione per superare i rosanero. Al ‘Barbera’ Mihajlovic, che l’anno scorso in sella al Milan mise a referto un secco 2-0 grazie alle reti di Bacca e Niang che in quel periodo creavano il duo d’attacco rossonero, potrà contare sul recupero del connazionale Adem Ljajic e dunque sulla possibilità di schierare il tridente composto dall’ex rosanero Belotti e dallo spagnolo Iago Falque (già a quota nove gol in due, ndr). A supportare un attacco così completo ci saranno le idee di Valdifiori e la corsa dei due instancabili Benassi e Acquah, giovani su cui il tecnico punta fortemente al pari dei vari Baselli, Obi e Boyè. A testimoniare i punti di contatto con il suo collega sulla panchina rosanero poi Mihajlovic si affiderà a centrali d’esperienza come Bovo e Castan, profili paragonabili a Gonzalez e Rajkovic.
Di certo non assisteremo ad un match noioso con i continui capovolgimenti di fronte che saranno il leit motiv della gara. Entrambi i tecnici infatti lavorano su una fitta rete di passaggi per arrivare in porta con le punte che raramente vedono palla attraverso lanci lunghi. Decisiva da un parte e dall’altra poi sarà la spinta dei rispettivi esterni con i rosanero Rispoli e Aleesami e i torinisti Zappacosta e Barreca che verranno chiamati più volte a dare una mano in fase offensiva per mettere dentro l’area cross per i rispettivi centravanti.
Pubblicato il
16 Ottobre 2016, 08:30