06 Marzo 2013, 17:04
3 min di lettura
CATANIA – Convocato stamane in via straordinaria il Consiglio provinciale per un confronto con gli amministratori della Sac dell’aeroporto Fontanarossa e con i rappresentanti sindacali, circa l’eventuale declassamento dello scalo etneo. Una seduta fortemente voluta dal Presidente del consiglio provinciale Giovanni Leonardi, che ha introdotto i lavori parlando della necessità per la città di Catania di continuare ad avere un aeroporto al pieno delle sue funzioni.
Ad aprire i lavori è stato Giuseppe Galletta (Pd) che nella qualità di presidente della I Commissione consiliare che ha recentemente trattato l’argomento “aeroporto”, affrontando in particolare l’annoso problema del precariato, l’allungamento della pista, la vecchia aerostazione dismessa, i parcheggi, il campo nomadi, le competenze dell’aeroporto di Comiso, e il declassamento dell’aeroporto di Catania.
Il consigliere provinciale Giuseppe Castiglione (Pdl) ha invece approfondito la questione chiedendo nello specifico ai vertici dell’azienda: «I motivi dell’esclusione dal Consiglio di amministrazione della camera di Commercio di Catania, che pure rappresenta il socio di maggioranza; se si intende implementare nell’area dell’aeroporto la presenza di sportelli bancari o ripristinare il servizio di Poste italiane, in quanto si vocifera che lo sportello del Monte dei Paschi di Siena in atto funzionante, sarà presto soppresso, con grave danno per gli operatori e le attività commerciali che fruiscono dei conti correnti; le ragioni che hanno determinato la cessazione del rapporto commerciale con l’Autogrill, sito all’interno dell’aerostazione, a cui è conseguirà la mobilità di 51 dipendenti; se si intende stabilizzare il personale SAC impiegato a tempo determinato; quali sono i bilanci della SAC e quali sono i dettagli della convenzione tra SAC e SAC service; se la nuova compagnia aerea, che subentrerà a Windjet, assumerà personale e da quale bacino». Giuseppe Castiglione ha infine chiesto a Gaetano Mancini “Che si prenda le proprie responsabilità, mentre il consiglio d’amministrazione deve quanto prima risolvere tutte le problematicità che attanagliano l’azienda”
Ha chiuso i lavori l’amministratore delegato della Sac, Gaetano Mancini: «Con la proposta della Commissione europea, non vi è stato tanto il declassamento del nostro aeroporto, quanto di tutte le infrastrutture di Catania, che non è inserita tra le città che costituiscono i nodi della rete “core”, quella destinataria dei 37 miliardi di finanziamento comunitario. Purtroppo questo principio è stato poi assunto dal Ministero delle Infrastrutture con le linee di indirizzo del piano aeroportuale nazionale. Il piano è fermo in Commissione Stato Regioni per l’opposizione del Governo regionale. È bene che su questa opposizione si coagulino tutte le istituzioni locali indipendentemente dal colore politico: gli aeroporti, visto lo stato infrastrutturale, sono per la Sicilia un bene prezioso. Per quanto riguarda poi le notizie che si sono susseguite in queste settimane in merito alla privatizzazione, è bene dire che il management non ha mai ricevuto alcun impulso in tal senso da parte della proprietà. Del resto ciascuno di noi pensa alla vendita dei propri beni solo quando il mercato riconosce appieno il loro valore e ciò non può che valere ancor di più quando chi vende ha la natura pubblica come i soci della Sac. Non credo sia questo il momento viste le difficoltà attuali del mercato. Si continua quindi ad andare avanti nelle attività finalizzate a rendere ancor più produttiva e redditizia la società, attività che hanno già permesso di chiudere il bilancio 2012 con lusinghieri risultati. Solo la capacità di stare sul mercato con efficacia può consentire di fare gli investimenti e di assicurare la piena occupazione che giustamente chiede il sindacato».
Pubblicato il
06 Marzo 2013, 17:04