21 Aprile 2023, 18:16
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CATANIA. “Il degrado e il sottosviluppo di Catania è legato a soggetti imprenditoriali e politici, ma anche della pubblica amministrazione e delle istituzioni, che spesso hanno guardato agli interessi personali e non quelli della comunità. Un imprenditore che conosce le regole non svenderà mail la propria attività alla mafia”. Analisi amara quella del procuratore capo di Catania, Carmelo Zuccaro. Parole pronunciate a conclusione del seminario “Contrasto alle infiltrazioni mafiose all’interno del tessuto sociale” organizzato dal Dipartimento di Economia e Impresa e dall’associazione antimafia Alfredo Agosta.
Amarezza, ma anche speranza. Il procuratore Carmelo Zuccaro ha indicato agli studenti un percorso affinché la pressione mafiosa sul tessuto sociale della città possa essere neutralizzata. “Il contrasto alla mafia – ha detto – non è un affare solo di pochi: Il futuro della nostra societa’ e’ soprattutto nelle mani dei giovani supportati dalle istituzioni. Dobbiamo convincerci che senza alcuna consapevolezza e necessita’ di cambiamento della societa’, le singole istituzioni e forze dell’ordine non possono far valere da sole le leggi dello Stato”.
“Oggi – ha detto ancora Zuccaro – abbiamo misure di prevenzione più efficaci e azioni di controllo delle prefetture e delle magistrature più efficienti, ma ovviamente non bastano per garantire quella “coesione sociale” tra i vari strati della società che stanno alla base di un Paese democratico. Si vince se siamo tutti uniti. Dobbiamo essere liberi dai condizionamenti e dal clientelismo”.
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21 Aprile 2023, 18:16