12 Novembre 2018, 17:28
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PALERMO – Commercianti e residenti del centro storico ci riprovano, e si riuniscono contro il degrado dei quartieri più colpiti dai tempi che cambiano e dalle nuove politiche comunali. La ‘resistenza del centro storico’ si è riunita nella parrocchia di Sant’Anna, alle spalle dell’omonima piazza, per studiare soluzioni alle criticità quotidiane affrontate da abitanti ed esercenti, e per non perdere fiducia nel futuro.
Una riunione senza colori politici o schieramenti, per confrontarsi su vari temi: l’apertura dei centri commerciali senza dotare la città di servizi di parcheggio, la mancanza di un piano commerciale e di criteri d’apertura di nuove attività, l’entrata in vigore della Ztl senza un piano parcheggi e senza un adeguato servizio di trasporti della città. “Questa città è la più bella del mondo, ma ciò si riduce a modo di dire – dice Liboria Di Baudo, residente del centro storico e co-ideatrice dell’incontro –. Questo centro storico nel suo cambiamento non sempre si rivela così bello, funzionante, valorizzato. Il Comune ha messo in atto iniziative di per sé buone ma che portano altri problemi, allora ci siamo detti ‘Vogliamo fare un appello e, da semplici cittadini e commercianti, fare qualcosa di bene al bello della città?’”.
Massimo Mangano, altro ideatore dell’evento e titolare di Gaia in via Roma, fa da portavoce di una categoria esasperata. “Per è noi più facile andarsene che rimanere – dice –. Non abbiamo niente contro il sindaco, ma il problema c’è ed è dovuto al fatto che le aziende non possono avviare grosse attività”. La questione a cui si riferisce Mangano è ben nota ai commercianti della zona, così come al Comune di Palermo: l’articolo 5 del Piano urbanistico commerciale stabilisce che un’attività commerciale del centro storico non può superare i 200 metri quadri di superficie. I negozianti si sono opposti per anni e così, dopo una lunga battaglia, una delibera della Giunta comunale del novembre 2016 aveva annunciato la predisposizione per la modifica dell’articolo, per ampliare il limite a 1.500 metri quadri. “Nel febbraio 2017 era arrivata una proposta del dirigente del Suap [Sportello unico per le attività produttive] per la delibera del Consiglio comunale, con parere favorevole della commissione competente, ma da quella data nessuna notizia”, spiega Di Baudo.
Le altre questioni rimangono quelle più note e spinose: la Ztl e i cantieri infiniti. Su tutti, quelli che coinvolgeranno via Roma, che nel prossimo futuro sarà oggetto di pedonalizzazione e sede di una nuova linea tranviaria. “Mi hanno murato per due anni e mezzo”, commenta con rabbia il titolare del bar Bristol di via Michele Miraglia. Risponde Anthony Passalacqua di Mobilita Palermo, che ha un’attività commerciale in discesa dei Giudici. “Perché non si finisca come il Bristol – dice – dobbiamo unirci e chiedere al Comune un preciso piano di comunicazione, e tempi certi di realizzazione dei lavori”.
Varie le proposte emerse dal confronto, dalla petizione pro cambiamenti chiesta da Loredana Di Carlo, dell’omonima armeria in via Zara, alla riduzione delle tasse comunali a tutti gli esercenti del centro storico, all’istituzione di nuove strisce bianche per il posteggio gratuito. Una delle più caldeggiate è quella di cambiare l’orario della Ztl, ‘attivandola’ dalle 20 alle prime ore della mattina o per meno giorni alla settimana. Sandra Sutera, dell’omonima gioielleria storica uscita dalla Ztl nel 2016, osserva l’assenza di una comunicazione comunale chiara, in grado di spiegare il funzionamento e la configurazione della Zona a traffico limitato. “Ma il problema non è solo chiudere per quanti metri e per quanto tempo, quanto il fatto che chiudere via Roma ci darà il colpo di grazia a prescindere”, è il commento di alcuni commercianti scettici.
Le prossime mosse del collettivo riunitosi a Sant’Anna saranno l’istituzione ufficiale di un comitato e il confronto con altre associazioni di cittadini del centro storico, per costituire un fronte comune. Ennesimo passo di una mediazione volta al lavoro di squadra, soprattutto per scongiurare l’ultima spiaggia che nel centro storico trova sempre più consensi: procedere legalmente contro il Comune di Palermo.
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12 Novembre 2018, 17:28