22 Novembre 2014, 12:31
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CATANIA – “La legge conferisce al giudice il potere di accogliere oppure rigettare le istanze presentate dalla difesa, ma non che questi si astenga da qualsiasi decisione”. Lo scrive l’avvocato Giuseppe Lipera in qualita’ di legale di Angelo Fabio Matà nel chiedere al Gip Alessandro Ricciardolo di esprimersi sulle istanze di incidente probatorio, avanzate a luglio e a ottobre, nell’ambito dell’inchiesta della morta della madre, Maria Concetta Velardi, la vedova di 59 anni assassinata con colpi di pietra il 7 gennaio scorso nel cimitero di Catania. Il legale torna a sollecitare che “tutte le perizie su tutti i reperti prelevati dal luogo del delitto siano effettuate nelle forme dell’incidente probatorio”.
Nell’inchiesta coordinata dal procuratore Giovanni Salvi e dal sostituto Giuseppe Sturiale sono indagate per omicidio, come atto dovuto per svolgere accertamenti irripetibili, cinque persone, compreso Angelo Fabio Mata’. L’avvocato Lipera sostiene che la polizia scientifica di Palermo ha consegnato “una relazione tecnica definitiva” alla Procura di Catania “senza mettere il consulente nelle condizioni di potere effettuare una propria disanima dei risultati ottenuti e senza metterlo a conoscenza del contenuto della relazione”. La richiesta era stata rigettata dal sostituto procuratore Sturiale sottolineando che “tutta l’attività svolta dalla polizia scientifica è, e resta, un’attività di indagine, coperta da segreto istruttorio”.
Il Gip Alessandro Ricciardolo ha rigettato ‘de plano’ la richiesta di incidente probatorio avanzata dall’avvocato Giuseppe Lipera. Concordando con le osservazioni della Procura, il Gip ha ritenuto che tutta l’attività svolta dalla polizia scientifica è ancora coperta da segreto istruttorio. Nell’inchiesta coordinata dal procuratore Giovanni Salvi e dal sostituto Giuseppe Sturiale sono indagate per omicidio, come atto dovuto per svolgere accertamenti irripetibili, cinque persone, compreso Angelo Fabio Matà. (ANSA).(ANSA).
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22 Novembre 2014, 12:31