Delitto d’onore, il pentito lo scagiona

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20 Ottobre 2011, 19:53

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Oggi si sarebbe dovuto chiudere il dibattimento, ma a sorpresa il pm Carlo Lenzi ha depositato le dichiarazioni di un pentito e di un detenuto che potrebbero scagionare Elabed Kamel dall’accusa di avere ucciso Salvatore Saffina, assassinato il 20 gennaio del 2007. Secondo gli inquirenti Kamel avrebbe punito la vittima che aveva infastidito la moglie, ma le dichiarazioni del collaboratore Salvatore Giordano e del detenuto Sebastiano Arnone portano a un’altra pista, sempre passionale, ma con altri protagonisti.

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Giordano avrebbe saputo da Arnone, infatti, che il delitto sarebbe stato commesso per vendicare l’onore di un detenuto: la vittima avrebbe insidiato la moglie del carcerato originario del quartiere Zen e i criminali della zona l’avrebbero punito. “Queste dichiarazioni che sono state acquisite dalla Procura di Palermo – dicono Salvino Caputo e Francesca Fucaloro legali di Elabed Kamel – confermano la fondatezza della tesi da noi sostenuta che l’omicidio del Saffina non è opera dell’imputato Kamel, ma riconducibile ad un contesto criminale dello Zen”. La corte d’Assise di Palermo, che celebra il processo, ha disposto l’acquisizione dei verbali di interrogatorio di Sebastiano Arnone e Salvatore Giordano e ha rinviato l’udienza al 10 novembre per proseguire l’istruttoria dibattimentale.

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20 Ottobre 2011, 19:53

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