30 Giugno 2011, 19:07
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Passa attraverso l’analisi delle celle telefoniche della zona del delitto l’inchiesta sulla morte del penalista palermitano Enzo Fragalà, assassinato a febbraio del 2010 da un sicario col volto coperto da un casco integrale. Gli investigatori stanno identificando tutti i numeri dei cellulari che hanno agganciato la cella dell’area del palazzo di giustizia – luogo dell’agguato – nell’ora dell’assassinio. L’individuazione dei telefonini consente di tracciare una mappa precisa di tutti quelli che sono transitati nella zona: un lavoro certosino che ha portato già ad alcuni interrogatori. Dalla lunga lista delle persone che all’ora del delitto – avvenuto intorno alle 20 del 23 febbraio dell’anno scorso – transitavano nei pressi del tribunale vengono via via individuati i nominativi da sentire.
Gli inquirenti che lavorano al caso – i carabinieri hanno costituito un pool apposito di militari – hanno interrogato, subito dopo l’assassinio, decine di testimoni – nessuno ha fornito dichiarazioni particolarmente significative – e analizzato le immagini delle telecamere a circuito chiuso piazzate all’esterno di molti negozi della zona: ma del killer che ha assassinato la vittima a sprangate non è rimasta traccia. Tante le piste seguite dagli inquirenti che hanno privilegiato l’attività professionale del penalista: nell’ambito di questo filone due persone sono state iscritte nel registro degli indagati, ma gli accertamenti tecnici li hanno scagionati. Al vaglio dei carabinieri anche l’attività politica di Fragalà che ebbe una lunga militanza in An e poi nel Pdl e anche il suo ruolo di consulente della commissione Mitrokhin recentemente tornato all’attenzione degli inquirenti dopo un’intervista dell’ex presidente, il deputato Paolo Guzzanti.
(Fonte ANSA)
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30 Giugno 2011, 19:07