02 Febbraio 2011, 08:31
2 min di lettura
Si è aperto davanti alla Corte d’Assise di Trapani presieduta da Angelo Pellino il processo per l’uccisione del sociologo Mauro Rostagno, avvenuto il 26 settembre del 1988 a Valderice. Gli imputati sono il boss trapanese Vincenzo Virga, indicato come mandante dell’agguato, e il presunto killer Vito Mazzara.
Prima dell’apertura dell’udienza si è svolto un corteo a Trapani, promosso dall’associazione “Ciao Mauro”. A sfilare alcune centinaia di persone che hanno raggiunto l’aula bunker del Palazzo di Giustizia.
Sulla scena dell’omicidio Rostagno potrebbe essere comparso lo stesso Matteo Messina Denaro, il padrino di Cosa Nostra latitante. E’ un sospetto che aleggia da tempo sulle indagini per il delitto del giornalista ucciso a Trapani 22 anni fa. Tra misteri irrisolti e piste che non si è riusciti a battere fino in fondo o avvolte in una nebbia fitta c’è anche questo interrogativo che circola, solo sussurrato, tra gli investigatori. Lo porta a galla per la prima volta il libro “Matteo Messina Denaro, la Mafia del Camaleonte”, in questi giorni in libreria, scritto da Fabrizio Feo per i tipi della Rubbettino.
Per l’assassinio del giornalista Mauro Rostagno insieme al boss Vincenzo Virga è oggi sotto processo Vito Mazzara, lo specialista, il tiratore scelto della mafia trapanese. Vito Mazzara era secondo gli investigatori alle dirette dipendenze di Vincenzo Virga capo del mandamento di Trapani, ma proprio per la sua abilità nel tiro era stato chiamato ad eseguire diversi delitti ordinati da Cosa Nostra in Sicilia. E Vito Mazzara – questo il percorso seguito dagli investigatori ricostruito nel libro – compare certamente, armi in pugno, in almeno un delitto al fianco di Matteo Messina Denaro, l’omicidio Piazza, compiuto a Partanna nel 90, due anni dopo l’omicidio Rostagno, che, è bene ricordarlo, sarebbe peraltro stato ordinato a Virga proprio dal padre di Matteo Messina denaro, don Ciccio, a quel tempo capo della famiglia mafiosa di Trapani.
E per ordine dello stesso Matteo Messina Denaro Vito Mazzara ha poi compiuto nel 95 un’altra esecuzione, il delitto dell’agente della polizia penitenziaria Giuseppe Montalto. Delitti apparentemente distanti, nel tempo e per le vittime prescelte, firmati dallo stesso vertice mafioso, da considerare atti della medesima strategia criminale. “Matteo Messina Denaro potrebbe aver preso parte personalmente al delitto Rostagno, in particolare?” si chiede Fabrizio Feo nel libro Matteo Messina Denaro, la Mafia del Camaleonte, seguendo il percorso battuto dagli investigatori. Nessun pentito ne parla. Ma ci sono altri omicidi, considerati da Cosa Nostra importanti, cui Matteo Messina Denaro avrebbe preso parte e dei quali non è stato formalmente accusato per carenza di elementi.
Pubblicato il
02 Febbraio 2011, 08:31