19 Marzo 2010, 06:12
2 min di lettura
Oggi, con l’istruttoria del pg Nino Gatto, il processo d’appello a Marcello Dell’Utri comincia il conto alla rovescia verso la sentenza. L’accusa riprenderà la sua esposizione dei fatti che aveva interrotto ad ottobre quando sulla scena è entrato Gaspare Spatuzza e il processo si è riaperto. Poi la trasferta a Torino, le polemiche e la chiamata a deporre per Cosimo Lo Nigro e i fratelli Graviano. In un’aula gremita di gente e di attese Giuseppe Graviano, “Madre natura” come lo
chiamano i suoi, non ha aperto bocca, non ha smentito né confermato il racconto di Spatuzza.
Da allora è stata un confronto aspro fra le parti. Prima la difesa ha chiesto due sentire due camorristi che sostenevano di essere in grado di smentire Spatuzza. L’accusa ha chiesto di sentire Romeo e Ciaramitari, compagni di Spatuzza nel gruppo di fuoco dei Graviano. Poi è toccato nuovamente alla difesa che, depositando l’intervista integrale fatta a Paolo Borsellino nel maggio del 1992 da due giornalisti francesi, ritenevano che il senatore del Pdl fosse già indagato dall’allora giudice istruttore Leonardo Guarnotta che sarà anche il presidente del collegio giudicante di primo grado. La corte, presieduta da Claudio Dall’Acqua, ha respinto tutte le richieste.
E si arriva al 5 marzo quando, dopo una lunga camera di consiglio, la corte ha respinto l’ultima richiesta dell’accusa: quella di chiamare a testimoniare Massimo Ciancimino che, intanto, al processo Mori ha nominato più volte l’imputato. I giudici sono scesi fin dentro al merito della questione, bollando Ciancimino jr come “non credibile”. Oggi il pg Nino Gatto riprenderà da dove aveva lasciato, quando aveva fatto una ricostruzione dei presunti rapporti di appartenenti a Cosa nostra con Marcello Dell’Utri. Fino ad arrivare al caso di Gaetano D’Agostino, il calciatore dell’Udinese che il padre voleva fare giocare al Milan. Per questo il padre aveva interessato i fratelli Graviano. Solo che la sera dopo il provino il padre con i capimafia di Brancaccio furono arrestati al ristorante “Il Cacciatore” di Milano. Secondo il calendario Gatto, oltre quella di oggi, avrà un’altra udienza per concludere. Poi toccherà all’arringa difensiva
per altre quattro udienze. Poi la sentenza, prevista per maggio.
Pubblicato il
19 Marzo 2010, 06:12