Marcello Dell’Utri: | “Io come Mannino”

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15 Gennaio 2010, 11:30

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“Io, come Mannino”. Marcello Dell’Utri prende spunto dalla recente assoluzione dell’ex ministro della Dc, per parlare della sua vicenda, durante una delle pause delle udienze del processo d’Appello per concorso esterno in associazione mafiosa, in corso a Palermo. “Sogno che accada a me quello che è successo ieri al senatore Mannino”, ha detto infatti il senatore del Pdl, aggiungendo: “Io ormai la mia pena l’ho scontata, dopo 14 anni tra processo e inchiesta. Proprio come ha fatto Mannino”.
Fiducia, o quantomeno speranza, su un esito felice del procedimento. Secondo Dell’Utri, infatti, le accuse a suo carico sarebbero il frutto di una “montatura”: “C’è una regia occulta – ha detto – contro di me e contro Berlusconi, in particolare nelle dichiarazioni di Massimo Ciancimino, che hanno lo scopo di inquinare il processo”.  “I rapporti tra Forza Italia e Cosa nostra – ha aggiunto – sono solo invenzioni dei politici nostri avversari. Gli incontri con Provenzano di cui parla Ciancimino sono solo fesserie”.

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La Corte, intanto, ha rigettato la richiesta della difesa di Dell’Utri. I legali del senatore, accusato di concorso in associazione mafiosa, infatti, avevano parlato di “processo da rifare” sulla base di quanto venuto fuori nell’intervista integrale al giudice Paolo Borsellino pubblicata da “Il Fatto Quotidiano”. Nell’intervista il magistrato ucciso nel ’92 parlava di una indagine a carico di Dell’Utri condotta dall’allora giudice istruttore Leonardo Guarnotta che, anni dopo, fu il presidente del collegio di primo grado che condannò il senatore a nove anni di reclusione. Una doppia veste – di inquirente e poi di giudicante – quella ricoperta da Guarnotta che renderebbe nullo il processo di primo grado che costringerebbe, a dire dei legali, a una regressione alla fase delle indagini. Sull’istanza, la corte di appello si è riservata e deciderà questa mattina al termine della camera di consiglio.
Ma la Corte ha respinto la richiesta perché ritenuta “di nessuna utilità e non rilevante rispetto alla discussione”. I giudici, tra l’altro, hanno fatto notare come “i legali non avessero fatto richiesta durante il processo di primo grado”.
Per quanto riguarda eventuali processi pendenti contro dell’Utri nel periodo in cui Borsellino ha rilasciato l’intervista, i giudici hanno precisato che “non risulta sia mai stato notificato nulla all’imputato”. Quindi, di fatto, non esisterebbe alcun procedimento in quegli anni.
Contestualmente, la Corte ha rigettato la richiesta del pg di acquisire i verbali del pentito Scarano “perché non rilevanti”.
Dalla prossima udienza riprenderà la requisitoria del pg. Si è dunque chiusa la riapertura della fase dibattimentale.

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15 Gennaio 2010, 11:30

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