18 Aprile 2014, 13:14
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PALERMO – “Dopo dieci anni di sofferenze e di speranze cerchiamo ancora giustizia”. Più volte Piera Maggio ripete che vuole solo la “vera verità” sulla figlia Denise Pipitone, scomparsa il primo settembre 2004 a Mazara del Vallo (Trapani). Piera Maggio è con un’amica davanti all’aula della terza sezione della corte d’appello di Palermo dove si celebra il processo a Jessica Pulizzi, la sorellastra di Denise accusata di avere sequestrato la bambina in un contesto familiare contrassegnato da gelosie e contrasti personali. In primo grado Jessica è stata assolta dal tribunale di Marsala perché le prove a suo carico non erano né univoche né conducenti.
“E’ stata usata una formula – dice Piera Maggio – che non chiarisce nulla. Noi affidiamo ora a questa corte la speranza di sapere esattamente ciò che a Denise è stato fatto. Lo dico come madre che non ha mai perso la speranza di rivedere la propria creatura: i bambini non si toccano, non possono essere violati. Siamo qui per affermare anche questo semplice principio di civiltà”. Piera Maggio non crede che con Jessica potrà mai esserci un chiarimento: “Ormai – sottolinea – solo la giustizia potrà darmi le risposte che attendo da dieci anni”.
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18 Aprile 2014, 13:14