07 Dicembre 2012, 14:55
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MARSALA- Il maresciallo dei carabinieri Giorgio Piccione è stato il primo teste ascoltato oggi davanti al Tribunale di Marsala, nella 26/ma udienza del processo per la scomparsa a Mazara del Vallo della piccola Denise Pipitone, avvenuta il primo settembre 2004, quando aveva poco meno di quattro anni. Alla sbarra ci sono la 25enne Jessica Pulizzi, sorella (per parte di padre) della bambina rapita, che é accusata di concorso in sequestro di minorenne, e il suo ex fidanzato Gaspare Ghaleb, 27 anni, che deve difendersi dall’accusa di false dichiarazioni al pubblico ministero.
L’investigatore, all’epoca dei fatti in servizio a Mazara, ha spiegato come sono state condotte le ricerche e le attività d’indagine subito dopo aver ricevuto la notizia della scomparsa della bambina: “La richiesta di intervento – ha detto – è arrivata per telefono alle 12.30. Le prime ricerche furono effettuate in un raggio di un chilometro, controllati pozzi e cave e anche una vicina villa abbandonata. Controllate, con esito negativo, anche alcune auto sospette”.
Il sottufficiale ha poi parlato dell’attività di intercettazione telefonica e ambientale, riferendo anche di quella captata l’11 settembre 2004 nel commissariato di polizia di Mazara del Vallo, quando Jessica Pulizzi, a bassa voce, disse alla madre, Anna Corona (indagata in un secondo filone d’inchiesta), “Quando ero con Alice (la sorella più piccola di Jessica, ndr) a casa c’ha purtai”. Chi fosse l’oggetto della frase “a casa c’ha purtai” non è stato accertato. Per la parte civile, Jessica parlava di Denise. “Quando si sussurra – ha commentato il maresciallo Piccione – è perché si tende a nascondere qualcosa”.
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07 Dicembre 2012, 14:55