01 Agosto 2018, 15:14
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PALERMO – Due disegni di legge presentati dalle opposizioni approvati oggi in prima commissione all’Ars. Uno all’unanimità e uno a maggioranza coi voti di 5 Stelle, Pd, Cento Passi. La commissione ha anche incardinato il ddl di iniziativa parlamentare di riforma delle Ipab.
La commissione Affari istituzionali ha espresso stamattina il voto favorevole al disegno di legge presentato da Claudio Fava che impone a deputati e assessori regionali di dichiarare l’eventuale l’affiliazione a logge massoniche e similari Il provvedimento, se approvato dall’Aula di Palazzo dei Normanni, sarà il primo di questo tipo in Italia.
“Questo voto – afferma il presidente della Commissione regionale antimafia – segna un importante passo avanti nella direzione della trasparenza istituzionale. Siamo fiduciosi che adesso celermente il Parlamento vorrà votare e rendere effettiva la nuova norma. I recenti fatti di cronaca dimostrano quanto sia necessaria e indifferibile una norma che consenta a tutti gli elettori un giudizio compiuto e consapevole su amministratori ed eletti”.
“Un atto illegittimo e anticostituzionale che, dietro la bandiera di una strumentale pseudo trasparenza istituzionale da garantire, nasconde solo ed esclusivamente una profonda e radicata massofobia già ampiamente mostrata durante i lavori della Commissione Antimafia di cui l’onorevole Claudio Fava è stato vicepresidente”. Così il gran maestro del Grande Oriente Stefano Bisi, commenta il disegno di legge. Per il Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani rappresenta “l’ennesimo grave tentativo antidemocratico, palesemente discriminatorio e in contrasto non solo con le norme della Costituzione della Repubblica Italiana, di dover imporre a dei cittadini facenti parte di libere e legali associazioni previste dall’articolo 18 della Carta Costituzionale, di manifestare a tutti i costi e ledendo il principio del diritto alla riservatezza, la propria appartenenza alla Massoneria senza alcun plausibile motivo. La Libera Muratoria ha una sua naturale e caratteristica riservatezza che deriva dal carattere iniziatico e dalla Tradizione ma che non è in conflitto con le leggi dello Stato e la legalità. Non ci risulta che ci siano stati e ci siano associazioni, club, partiti, circoli e quant’altro di cui si pretende a tutti i costi la messa in piazza delle proprie intime peculiarità. Che solo i massoni debbano farlo, come vuole l’onorevole Fava, appare quantomeno discutibile sul piano giuridico e morale, e denota il poco commendevole intento di marchiare gli affiliati alla Massoneria”.
Sempre in prima commissione è stato approvato il ddl – maggioranza battuta – che prevede che la nomina dei componenti dei collegi dei revisori dei conti e dei collegi sindacali di competenza della Regione siano scelti mediamente estrazione a sorte. Così come già avviene per i Comuni. Se il ddl fosse approvato dall’Ars verrebbe meno il potere di scelta discrezionale dei componenti da parte del governo. Il disegno di legge è stato presentato dai 5 Stelle ed è stato approvato con modifiche proposte da Fava e Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd. Che commenta: “Finalmente sarà estesa agli enti e alle società partecipate della Regione una norma già in vigore nei Comuni che prevede che la nomina dei revisori avvenga mediamente estrazione a sorte superando qualunque potere di scelta discrezionale”.
Marianna Caronia boccia invece senza appello la proposta di legge. “Una simile previsione – afferma la Caronia – sarebbe inapplicabile perché quella materia è regolamentata da una normativa nazionale che attribuisce all’assemblea dei soci di ciascun ente il potere di scelta, sulla base di un lavoro istruttorio che non può non tenere conto delle competenze specifiche necessarie, del piano di revisione predisposto, della idoneità tecnico-professionale”. Dalla presidente del Gruppo misto viene una critica al fatto che la Commissione abbia votato la proposta: “stupisce – afferma – che da parte della Presidenza della Commissione non vi sia stato un lavoro istruttorio più approfondito, che avrebbe mostrato che la norma non è votabile perché, se mai dovesse diventare legge, andrà certamente incontro ad una sonora bocciatura costituzionale”.
In commissione Ambiente, invece, si è arrestato il cammino il ddl di riforma del sistema dei rifiuti. Il provvedimento si è impantanato sulla parte relativa agli Ato e agli enti di governo, con un muro contro muro tra maggioranza e opposizione. Tutto rinviato a settembre. “Vogliamo una riforma che migliori il servizio e che sia attuabile. Speriamo che il momento di riflessione serva a dar vita a proposte decise che diano risposte alle esigenze dei siciliani. E che si sblocchi da subito la vicenda degli impianti per risolvere l’emergenza”, commenta il dem Anthony Barbagallo.
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01 Agosto 2018, 15:14