Desertificazione, Lagalla a Catania| lancia il tavolo permanente

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01 Giugno 2017, 17:40

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Catania – Parlare di desertificazione in Sicilia e costituire una tavolo permanente per il contrasto del fenomeno mentre, quasi in contemporanea, con l’ammutinamento di Donald Trump, gli accordi sul clima di Parigi rischiano di diventare carta straccia. Succede presso il Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università di Catania. L’incontro è stato organizzato da Giuseppe Lo Bianco, presidente dell’Istituto di Ricerca, Sviluppo e Sperimentazione sull’Ambiente e il Territorio, e dal già rettore dell’Università di Palermo Roberto Lagalla. Un’occasione, insomma, per parlare anche di politica e della possibile candidatura dello stesso Lagalla alla presidenza della Regione con il movimento Idee Sicilia.

La lotta alla desertificazione come possibile punto del programma elettorale? Non si sottrae alla stampa l’ex Magnifico: “Le prossime regionali – spiega parlando ai giornalisti – saranno un banco di prova della continuità commendevole dell’attuale stato della politica siciliana e un tentativo di discontinuità che io mi auguro possa esserci, indipendentemente, dalla mia presenza e dai ruoli personali. E sul valore della discontinuità vorrei spendermi in maniera diretta”. È in campo Lagalla, parlando già come interprete di un’ampia convergenza moderata basata sul pragmatismo amministrativo. Opzione che lo pone in dialogo con chi è già stato ai vertici dei palazzi regionali: “La discontinuità si legge in un modo solo: cambiare, al di là delle etichette politiche, le prassi, i metodi, l’approccio. E sostituire l’abusata pratica del dire con un’innovata capacità del fare”.

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Di certo c’è che Roberto Lagalla il linguaggio della leadership lo ha nel bagaglio. Tant’è che quella della grosse coalition è una parola che, almeno a lui, non pone problemi di pronuncia. “Questa Regione ha il suo sistema elettorale che necessità di alleanze larghe, basandosi com’è su di un turno unico, e al tempo stesso ha un’esigenza di responsabilizzazione diffusa. Come questo sarà vissuto dalle parti politiche – spiega –  non possiamo saperlo. Certamente, per quanto mi riguarda, noi stiamo continuando un dialogo responsabile con la gente”. Perché al netto delle etichette, per Lagalla è in gioco il superamento storico delle vecchie appartenenze: “La politica europea, nazionale, quindi regionale – continua l’ex rettore – sta vivendo un periodo di trasformazione postideologica molto importante, che si connota con alleanza basate più sul pragmatismo dei programmi”. Ecco il punto di partenza. Il resto è nel calendario estivo della politica siciliana.

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01 Giugno 2017, 17:40

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