Destra e sinistra ancora in stallo | Alfano si consola con De Mita

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05 Luglio 2017, 06:00

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Palermo – Se con Renzi è gelo e con Berlusconi la pace sembra una chimera, ad Angelino Alfano tocca consolarsi con Ciriaco De Mita. L’ottantanovenne ex segretario della Dc ha organizzato ieri nella Capitale un convegno su “Popolari al bivio” a cui ha partecipato, invitato, anche il ministro degli Esteri. Il tema è riorganizzare l’area democristiana oggi frammentata in vari cespuglietti. Per garantirsi una sopravvivenza oggi non scontata. Sul palco coi due Gianpiero D’Alia, Marco Follini, Giuseppe De Mita e Lorenzo Dellai, in platea tra gli altri Paolo Cirino Pomicino e Fabrizio Cicchitto: una ventata d’aria fresca.

Intanto, in Sicilia, il futuro dei centristi alfaniani e casiniani resta incerto. Le aperture di Forza Italia non hanno ancora avuto un seguito significativo. Un tavolo di un centrodestra allargato a oggi ancora non c’è, e Alternativa popolare e Centristi per l’Europa restano in mezzo al guado, con un occhio al Pd e uno ai vecchi compagni di strada del centrodestra. L’idea, almeno degli alfaniani, è quella di proporre un programma e un candidato – in pole position Giovanni La Via, ma possibili clamorose sorprese – e vedere chi ci sta. “Le convergenze ci possono essere ma solo sulla base dei programmi”, commenta il coordinatore regionale Giuseppe Castiglione. Il centrodestra? “Quale, quello dove c’è il presidente dell’Iacp di Catania degli anni ’90 eletto in Campania?”, scherza il sottosegretario, con un riferimento ad Angelo Attaguile, salviniano che dice no ai patti con gli alfaniani. “Siamo noi i primi a dire no”, dice al riguardo Castiglione. Insomma, gli alfaniani restano nella terra di mezzo, anche per capire cosa maturerà alla loro sinistra.

Anche i Centristi di Casini e D’Alia stanno valutando la situazione, monitorata pure da Roma. E la stasi del Pd spinge sempre di più la valutazione sulla possibilità di un polo centrista per le Regionali, insieme al Cantiere Popolare di Saverio Romano. E forse Forza Italia. E l’ipotesi di una candidatura dello stesso Angelino Alfano sarebbe ancora in ballo. Lo spirito dell’incontro con De Mita, in fondo è questo; riaffermare una presenza democristiana e moderata che dialoghi con altri interlocutori. Tra il dire e il fare ci sono di mezzo i voti, però.

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C’è tanta confusione sotto il sole. A sinistra il Pd resta appeso alla speranza di un ripensamento di Grasso, per il quale non si vedono però le condizioni. La pratica è ormai in mano a Matteo Renzi e nell’Isola non rimane altro che aspettare, rimuginando su possibili alternative che al momento non si vedono. Di grosse novità, malgrado i boatos, al momento non ce ne sono. E gli alleati cominciano a guardarsi attorno, stanchi di aspettare.

La consapevolezza è che entro al massimo un paio di settimane bisognerà comunque prendere una decisione. Anche perché nel frattempo il Movimento 5 Stelle incoronerà il suo candidato. La macchina delle Regionarie on line è partita e domenica ci sarà il nome del grillino in corsa per Palazzo d’Orleans, che verrà investito direttamente da Beppe Grillo in un happening palermitano. Centrosinistra e centrodestra, ancora impantanati, non potranno lasciare troppe settimane di vantaggio all’uomo di Grillo. E se un piano B in casa Pd ancora non si intravede, a destra l’unica candidatura in campo resta quella di Nello Musumeci. Non è da escludere che con una caratterizzazione più moderata della sua candidatura, magari sganciandosi dai “sovranisti”, l’ex presidente dell’Antimafia possa beneficiare anche dell’appoggio dei centristi.

 

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05 Luglio 2017, 06:00

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