ROMA – “I partiti si litigano Alfano. Pensa a che livello di disperazione sono arrivati..”. Lo ha detto, parlando della corsa alla presidenza della Regione Sicilia, Alessandro Di Battista intervenendo a Omnibus su La7. Secondo l’esponente M5S la questione dei “tentativi di alleanze in Sicilia è diventata merce di scambio per esperimenti politici da mettere in pratica su scala nazionale”.
In collegamento anche Luigi Di Maio, che ha dribblato così la domanda sul possibile impegno del pm Nino di Matteo in un ipotetico esecutivo nazionale targato M5s: ” “Io della questione candidature ne voglio parlare il 24 settembre e dei ministri ne parlerà chi sarà il candidato. Il mio impegno nei prossimi due mesi sarà per la Sicilia: vinciamo il 5 novembre qui poi andiamo a governare il paese – ha affermato Di Maio -. Di Matteo? L’ho sempre stimato, ma se vogliamo parlare di ministri nel parliamo dopo il 24 settembre”.
Con Di Battista e Di Maio anche Giancarlo Cancelleri, candidato alla presidenza della Regione: “Il deficit della Sicilia è di 5,8 miliardi e l’ha fatto chi chiama il M5s inesperto – ha affermato -. Se andremo al governo la prima cosa farò è chiedere una due diligence alla Corte Conti, così scopriremo chi ha mentito ai siciliani e a quel punto, la porta della Procura è proprio accanto alla Corte dei Conti e lì porterò i libri…”. Cancelleri ha poi ribadito che tra i primi atti in agenda ci sarà quello di chiedere “di diventare commissario straordinario agli sbarchi: dei porti siciliani – ha sottolineato – devono decidere i siciliani. Oggi la regione è la porta d’ingresso del flusso degli immigrati. Piangiamo i morti, capiamo il disagio, ma la situazione è intollerabile e noi oggi non abbiamo nemmeno voce in capitolo mentre a Roma i ministri litigano e non trovano soluzioni”.
