03 Luglio 2012, 12:37
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Egregio direttore,
è bene spendere qualche parola per chiarire alcuni aspetti legati al tema delle consulenze, al quale spesso dedicate articoli giornalistici che rischiano di avere un improprio sapore scandalistico. La premessa è che – come dimostrano i fatti – questo assessorato è molto attento nella spesa di soldi pubblici che, proprio in quanto pubblici, sono soldi di tutti. E’ in vigore solo una consulenza esterna, quella appunto con la d.ssa Di Gaudio (e un’altra, a titolo gratuito, verrà firmata nei prossimi giorni). E i costi sono ampiamente ripagati dall’ottimo lavoro svolto dalla professionista che ha permesso la riorganizzazione e la riqualificazione dell’intera rete laboratoristica e il miglioramento della qualità delle prestazioni erogate.
Il lavoro della d.ssa Di Gaudio è trimestralmente documentato da puntuali relazioni senza le quali, del resto, non sarebbe possibile effettuare alcuna forma di pagamento. La mancata pubblicazione on line di queste relazioni, non prevista da alcuna legge ma ritenuta “opportuna” dalla Giunta di Governo per opportune ragioni di trasparenza, è dovuta al fatto che esse contengono dati riservati. Peraltro, per rispondere a una esigenza di trasparenza che sento mia, stiamo valutando la possibilità di pubblicarli con gli “omissis”.
Quanto alle consulenze della sanità, cui fate riferimento, è bene citare quanto scritto nel recente giudizio di parifica delle sezioni riunite della Corte dei Conti che nella relazione (volume II, pagina 62) recita testualmente: “Prosegue il trend di riduzione della spesa per consulenze, con una forte contrazione della spesa che dai 3,2 milioni di euro del 2010 passa ai 2,6 milioni del 2011 con un meno 17,40%”. La Corte dei Conti aggiunge che dal 2005 al 2011 si è registrato un meno 92% nella spesa per consulenze e che è chiaramente rispettato il limite di spesa fissato dal legislatore statale.
La spesa per le consulenze aumenta solo considerando tutte le forme di collaborazione professionale coordinata e continuativa, a qualunque titolo rese: è appena il caso di precisare, però, che tali “consulenze” spesso producono risparmi perché permettono la realizzazione di progetti o il raggiungimento di obiettivi che per la loro natura non richiedono assunzioni di personale a tempo indeterminato. A titolo puramente esemplificativo cito le “consulenze” con i farmacisti che hanno permesso risparmi per decine di milioni o quelle per la vigilanza in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro grazie alle quali è quasi triplicato il numero delle aziende controllate e sono sensibilmente diminuiti (20%) gli infortuni mortali.
Mi permetto, infine, un’altra considerazione di carattere generale. Per cultura personale sono sinceramente convinto che la libera stampa debba esercitare il ruolo di “cane da guardia” dei pubblici poteri ma questa funzione, fondamentale per ogni democrazia, deve essere svolta con il massimo rigore e senso di responsabilità anche per evitare di ferire sul piano umano e professionale chi, con passione e abnegazione, svolge fino in fondo il proprio dovere. Comprendo le difficoltà del vostro lavoro e l’esigenza dei tempi rapidi ma converrà con me, caro direttore, che certe questioni per la loro complessità necessitano di opportuni approfondimenti. Questa lettera è la conferma della mia disponibilità a una corretta interlocuzione, per contribuire a fare chiarezza sull’operato di questa amministrazione (e se necessario anche a rimediare a provvedimenti inopportuni) e ad evitare che – anche involontariamente – si possa scivolare nel qualunquismo informativo o nella demagogia, offrendo al lettore una realtà distorta. Nel ribadire la mia disponibilità e il mio apprezzamento per il vostro lavoro giornalistico la saluto cordialmente.
Massimo Russo
assessore regionale per la Salute
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03 Luglio 2012, 12:37