17 Gennaio 2013, 15:53
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PALERMO – “Grandissimo cornuto… fatti i cazzi tuoi… sarai un pezzo di carne e basta… se continui farai la stessa fine di quel garruso di Crocetta… scannato come un maiale”. Non sono certamente le parole che ci si augura di sentire. E non è neanche il primo episodio. Ma il presidente dell’Ance Palermo, Giuseppe Di Giovanna, destinatario insieme con il governatore Rosario Crocetta della lettera intimidatoria, di fare passi indietro non vuole proprio saperne. Anzi.
Presidente che lettura dà a questa lettera?
“Evidentemente il nuovo corso di legalità che abbiamo intrapreso a qualcuno non è gradito. Ma noi ci siamo dati delle regole precise e continueremo a rispettarle perché il nostro obiettivo è quello di dare nuova linfa all’intero settore e siamo convinti che solo mettendo fine alle connivenze si possa cercare di raggiungere questo risultato”.
La missiva è stata recapitata presso la sede di Confindustria Sicilia nella mattinata di ieri. Subito si è parlato del governatore, mentre il suo nome è stato reso noto solo dopo molte ore.
“Sì, lo abbiamo fatto per rispetto nei confronti di Crocetta. Volevamo che fosse lui a gestire la notizia”.
Il settore edile sta attraversano una fase economica drammatica. Lo scorso novembre avete sollecitato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, a creare il “libro verde” dell’edilizia, che servirebbe a stabilire quali interventi possono essere fatti immediatamente. Cosa è successo da allora?
“Abbiamo avuto un riscontro in termini di interlocuzione e questo ci fa ben sperare per il futuro. Sicuramente siamo in una situazione disperata, ma solo attraverso il dialogo possiamo raggiungere degli obiettivi”.
Il fatto che si sia aperto un dialogo è certamente un bene. Ma avete già un incontro fissato per passare dalle parole ai fatti?
“Non abbiamo ancora una data, ma ritengo che saremo riconvocati a breve”.
Quali sono, secondo lei, le priorità per la città?
“Non voglio parlare di priorità, perché nella situazione in cui siamo tutto è importante. Sicuramente c’è una emergenza abitativa che è sotto gli occhi di tutti. Così come quella sulle infrastrutture viarie”.
Oggi che cosa vuole dire agli autori delle minacce?
“L’unica cosa che posso dirle è che quello che abbiamo fatto finora lo abbiamo fatto con convinzione e per questo continueremo nella strada tracciata. La ripresa del Paese passa attraverso un indice corretto di legalità da applicare a ogni settore. E, sia chiaro, legalità non significa solo lotta alla mafia, ma corrette interlocuzioni, corrette regole di mercato, corretta burocrazia”.
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17 Gennaio 2013, 15:53