Lo Voi e l’addio di Di Matteo| “La notorietà è un valore effimero”

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21 Marzo 2017, 16:16

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PALERMO – Non lo cita mai per nome, ma è al sostituto Antonino Di Matteo che il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi fa riferimento nella e mail spedita ai tutti i pubblici ministeri. Il concetto è semplice: non esistono magistrati di serie A e altri di serie B. E la “notorietà effimera” scaturita da alcuni processi non è certo “un valore”.

Pochi giorni fa, appresa la notizia di avere vinto il concorso alla Direzione nazionale antimafia, il pubblico ministero Di Matteo aveva annunciato ai cronisti il suo addio con polemica: “Non ero più messo nelle condizioni di lavorare a tempo pieno su inchieste delicatissime che richiedono un impegno totalizzante… sono stato costretto a conciliare la delicatezza di certi impegni come quello del dibattimento sulla trattativa con la necessità di occuparmi di una massa di procedimenti su piccoli furti, truffe e reati comuni. Questa situazione non poteva continuare all’infinito”. Nessun dubbio che le sue parole fossero riferite a Lo Voi, visto che solo al procuratore spetta l’organizzazione dell’ufficio.

Quella del procuratore di Palermo più che una risposta diretta a Di Matteo – non è casuale che non lo citi – è una manifestazione di solidarietà verso gli altri colleghi dell’ufficio: “Qualche recente esternazione potrebbe avere ingenerato l’opinione, spero di no, che chi si occupa di reati minori (furti, rapine, truffe) o di indagini che non assurgono agli onori della cronaca svolga un lavoro poco qualificante”.

Le esternazioni sono certamente quelle di Di Matteo, mentre il processo che “assurge agli onori della cronaca” pare proprio essere quello sulla cosiddetta trattativa fra la mafia e lo Stato, in cui Di Matteo è il principale sostenitore dell’accusa.

Poi la netta presa di distanza del capo dell’ufficio dal suo sostituto: “Questo non è il mio pensiero, è indispensabile l’apporto di tutti nel perseguire gli illeciti. Tutti gli illeciti, non solo alcuni, non solo quelli che magari danno notorietà (che non considero un valore ed è per altro effimera), ma anche tutti quelli che possono rispondere alle quotidiane esigenze di giustizia che il cittadino ci sottopone”. Il passaggio sulla ribalta mediatica è forse questo il passaggio più significativo della missiva. Ed ancora: “Le inchieste di mafia sono estremamente importanti, ma sono importanti anche le indagini e i processi anche per tutti gli altri reati e fenomeni criminali”.

Infine nella lettera indirizzata anche a Di Matteo Lo Voi esprime “solidarietà a tutti coloro che quotidianamente si occupano di furti, rapine, truffe, illeciti edilizi…. quindi mi limito a chiedervi di mantenere e confermare il vostro impegno quotidiano, ciascuno con i compiti assegnati e col comune spirito di contribuire e fare funzionare la macchina”.

 

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21 Marzo 2017, 16:16

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