29 Maggio 2020, 14:13
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CATANIA – Una città invasa da materassi, divani e rifiuti ingombranti e, sullo sfondo, un giro di affari che ha quadruplicato i costi a carico del Comune. C’è un video, finito negli incartamenti di un esposto in Procura, che svela un dato inquietante: alcuni dipendenti della Dusty, colosso dei rifiuti estraneo alla questione, alle cinque del mattina scaricano, dopo essersi guardati attorno, un grande divano e due materassi accanto ai cassonetti posizionati in piazza Gandolfo, la sede degli uffici comunali.
IL VIDEO – Arrivano in due a bordo di un furgone della Dusty che, nella parte posteriore, trasporta un grande divano legato insieme a un materasso. Fanno manovra, a riprenderli è un cittadino con un cellulare. Scendono dal furgone, ma solo uno ha la divisa da netturbino. Si guardano attorno, perdono poche decine di secondi, ma quando tutto sembra tranquillo lasciano gli ingombranti e vanno via.
I COSTI – “Gli ingombranti abbandonati sul territorio comunale – spiega l’assessore all’Ambiente Fabio Cantarella – da marzo 2019 sono improvvisamente quadruplicati, i costi sono passati da 20mila a 80 mila euro al mese. È come se la città all’improvviso fosse passata da 310mila abitanti a un milione”. Le spese sono a carico dei cittadini, ma qualcuno incassa. “D’intesa col sindaco – continua l’assessore – ho subito denunciato il fatto in Procura. Siamo di fronte a un comportamento gravissimo, questi sono personaggi pagati coi soldi pubblici per rendere un servizio ai cittadini e hanno tradito il mandato. A tutela dei cittadini e dell’ente, ci aspettiamo dall’azienda provvedimenti esemplari in seguito alla nostra contestazione. Il fatto che i materassi fossero legati tra loro dimostra che c’è una strategia precisa”.
IL SINDACO – “Una vicenda inqualificabile – spiega il sindaco Salvo Pogliese a LiveSicilia – che lascia sconcertati e mostra il contesto difficile in cui ci siamo ritrovati a operare nel delicato settore dei rifiuti, dove troppi, anche al Comune, negli anni scorsi hanno chiuso entrambi gli occhi”.
Il sindaco confida “pienamente nell’azione puntuale della magistratura, affinché accerti le responsabilità e valuti se siamo di fronte a fatti isolati o a un sistema di condotte illecite organizzato scientificamente. In ogni caso, qualora si dovesse arrivare a un processo penale per i fatti accaduti, l’Amministrazione Comunale si costituirà parte civile per tutelare l’immagine della Città e garantire il Comune dai gravi danni perpetrati, da comportamenti indegni e in spregio a ogni regola del diritto”.
LE VERIFICHE – La Dusty, impresa che si è aggiudicata il servizio di rimozione dei rifiuti, è intervenuta già da tempo per denunciare il proliferare delle discariche abusive di ingombranti e i relativi incrementi dei costi per i cittadini. “Abbiamo denunciato in Procura prima ancora del video, il 18 luglio del 2019 – dice l’amministratrice Rossella Pezzino De Geronimo a LiveSicilia – un sistema criminale, fornendo tutte le cifre e i dati aggiornati. Da subito abbiamo notato che a Catania era in atto una situazione insostenibile, anche se non si trattava di rifiuti tossici. La dusty notoriamente è sempre dalla parte delle istituzioni sane”.
La Pezzino, dopo aver ricevuto il video, ha subito eseguito una indagine interna, chiedendo ai due dipendenti immortalati nel video, di fornire la loro versione dei fatti. I dipendenti si sono giustificati dichiarando di aver soltanto “spostato” il divano e i materassi dopo averli trovati in alcune molto strette vie adiacenti, in modo da farli prelevare da un camion più grande. Ma, secondo quanto risulta a LiveSicilia, i due dipendenti, temendo di essere ripresi dalle telecamere, sarebbero andati da un negoziante a chiedere informazioni il giorno dopo. Su questi fatti sta indagando la magistratura. “Qualora i dipendenti avessero dichiarato il falso – conclude la Pezzino – ne risponderanno davanti agli inquirenti”.
LE INDAGINI – I termini per la conclusione delle indagini sono trascorsi. Resta sullo sfondo la possibilità che esista un vero e proprio sistema di gestione degli ingombrati, grazie a dipendenti infedeli del settore rifiuti. La parola passa alla magistratura.
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29 Maggio 2020, 14:13