PALERMO – Archiviato il voto sulla Finanziaria, la truppa giallorossa torna ad affrontare i nodi irrisolti in vista dell’appuntamento con le elezioni regionali. Nel fine settimana si dovrebbe tenere a Catania la prima riunione del tavolo politico chiamato a esprimersi sulle proposte elaborate dal tavolo tecnico sulla scelta del metodo per individuare i candidati alla presidenza.
E non mancano le fibrillazioni. Soprattutto tra i pentastellati che sabato dovrebbero arrivare a formulare la loro proposta. I vertici si dicono certi di arrivare a sintesi ma il clima sembra tutt’altro che sereno. Il capogruppo Nuccio Di Paola mette i puntini sulle i dopo le parole pronunciate dal presidente della Commissione Antimafia Claudio Fava che venerdì ha lanciato ufficialmente la propria corsa alle “primarie” del centrosinistra. Di Paola rimanda l’accusa di preferire le scelte “dei caminetti romani” al mittente.
L’espediente è una domanda retorica. “Fava è mai stato scelto attraverso un voto democratico? E Il Pd negli ultimi anni ha mai scelto un candidato alle primarie?”, dice Di Paola ai microfoni di Live Sicilia, rivendicando nei fatti la tradizione del voto online di marca pentastellata (“un metodo forse discutibile per qualcuno ma noi siamo abituati a scegliere i candidati attraverso il voto”).
Poi una bordata ai dem. “Se non vado errato il Pd scelse un candidato alla Presidenza con le primarie nel lontano 2006 ai tempi di Rita Borsellino”, aggiunge.