Di Pietro a Palermo: |”La violenza è alle porte”

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11 Settembre 2009, 13:56

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Prima un faccia a faccia coi lavoratori della Fincantieri scesi in piazza oggi nel centro di Palermo. Poi, dopo una conferenza stampa in un hotel del centro, di corsa verso Termini Imerese per parlare con gli operai dello stabilimento Fiat. È il lavoro il leit motiv dela mattinata siciliana di Antonio Di Pietro. L’ex magistrato mette in guardia il governo: passi all’azione prima che la situazione esploda, perchè “la violenza della disperazione è alle porte”.

Tonino accusa gli altri partiti di “non tutelare chi non ha mai avuto o sta perdendo il lavoro”, invita il governo “a smetterla di occuparsi di festini privati e a riferire urgentemente alle Camere cosa vuole fare per scongiurare 700 mila licenziamenti e per evitare che il prossimo mese scoppi la violenza nel nostro Paese”. Bordate anche per Fincantieri, accusata dall’ex pm di essere “governata da un gotha nordista e leghista” che intende portare avanti una “politica di smantellamento dei posti di lavoro al Sud”.

Poi il consueto attacco a Berlusconi, paragonato all’Hitler di Charlie Chaplin che “gioca col mappamondo” e accusato di non fare abbastanza contro la mafia: “Un governo che davvero vuole sconfiggere la mafia non lo dice solo a parole, mette più strumenti, più soldi, più uomini. Invece il nostro governo toglie le intercettazioni, riduce le risorse finanziarie e criminalizza i magistrati che stanno facendo il loro dovere”. Sulle stragi, tuona Tonino accanto a Leoluca Orlando e Sonia Alfano “vogliamo la verità”.

Quanto alla politica locale, il leader Idv dice no a inciuci e maggioranze trasversali: “Prima si passi dalle urne, decidano gli elettori”. Sarebbe strano il contrario, visto che l’Idv, assente all’Ars, avrebbe solo da guadagnare da nuove elezioni. Il tuour dipietrista in Sicilia prosegue. Nel pomeriggio e in serata impegni a Siracusa e Catania.

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11 Settembre 2009, 13:56

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