15 Novembre 2024, 09:23
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CATANIA – La Dia di Catania ha concluso indagini personali e patrimoniali ponendo i sigilli ad un complesso imprenditoriale e patrimoniale ritenuto di origine mafiosa.
La Direzione Investigativa Antimafia, a seguito dell’accoglimento da parte della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Catania della proposta di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale formulata congiuntamente dal Procuratore della Repubblica di Catania e dal Direttore della Dia, ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro di beni nei confronti di Salvatore Giuliano e di altri nove soggetti ritenuti vicini al 61enne.
Il Decreto di Sequestro ha permesso di porre i sigilli ai beni a vario titolo. Si tratta di un’impresa individuale e la totalità dei beni aziendali e strumentali. Una società di capitali e l’intero compendio aziendale della stessa. Un’automobile e 24 beni immobili (terreni e fabbricati) intestati a persone fisiche. Rapporti bancari e postali di valore non inferiore a mille euro per un valore complessivo presunto di circa 3 milioni di euro.
Secondo la ricostruzione della Dia di Catania, Salvatore Giuliano, classe 63, inizia la sua carriera criminale sin da giovanissimo. Parrebbero molteplici gli illeciti compiuti nel tempo. E sarebbe diventato vertice del consesso mafioso denominato per l’appunto clan Giugliano. Che ha operato principalmente nel comprensorio territoriale di Pachino e Portopalo di Capo Passaro. E storicamente legato al clan catanese dei Cappello.
Salvatore Giuliano, è stato condannato a 24 anni di reclusione per “associazione per delinquere di stampo mafioso ed estorsione”.
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15 Novembre 2024, 09:23