Diamanti già pazzo di Palermo: | “De Zerbi mi ha impressionato”

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06 Ottobre 2016, 13:16

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PALERMO – Poco più di un mese di permanenza, ma già un grande attaccamento e una passione viscerale. Alessandro Diamanti parla dei suoi primi giorni di convivenza a Palermo, città nella quale è arrivato tra tante aspettative, ma anche sotto la scorta di diversi pareri positivi: “Bisogna viverci per capire quanto si sta bene qui – ha dichiarato Diamanti in un’intervista rilasciata per il Giornale di Sicilia – , ma sapevo già tanto. Avrà quindici amici e conoscenti nel mondo del calcio che hanno giocato a Palermo, da Balzaretti a Sirigu, da Pinilla a Barzagli, a Migliaccio, lo stesso Puccinelli, mio procuratore. Ho trovato la dimensione giusta per me, un ambiente speciale, gente umile, calorosa e disponibile, che ha un modo di pensare molto vicino al mio. Ho iniziato una bellissima avventura, sono contento di far parte di questo gruppo, lavorare per questa società e giocare per questa città”.

Diamanti è già diventato un perno insostituibile del nuovo Palermo targato De Zerbi. E proprio sul tecnico bresciano – del quale è quasi coetaneo – il fantasista pratese spende parole importanti di elogio, soprattutto se consideriamo che si tratta di un mister esordiente in serie A: “Lui è più bravo di tanti altri che sono in giro. Ho avuto molti tecnici, ma sinceramente sono impressionato dalla sua idea di calcio, l’intensità che mette in allenamento e vuole in partita, i dettagli che cura, la crescita che chiede. Un tecnico come lui ha tutte le doti per esserlo ad altissimi livelli, ha anche l’intelligenza e l’umiltà di dire che sono i giocatori a fare la squadra e non l’allenatore che ha un suo schema e va avanti”.

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Un Diamanti che per il momento non vive l’assillo per il gol, anzi cerca di mettersi a disposizione dei compagni, in particolare di un Nestorovski sempre più in palla, dopo i tre gol nelle ultime trasferte contro Crotone, Atalanta e Sampdoria: “Mi metto a disposizione del gruppo e provo a dare l’esempio, sempre, sul campo. Gol? Ci lavoro. Segnare mi manca, mi garberebbe una bella rete da tre punti per la squadra e per la gente. Fare rete è anche recuperare un pallone a centrocampo e avviare un’azione che si conclude con un gol, entrare nelle azioni importanti. Nestorovski sta crescendo grazie all’allenatore, recepisce velocemente. È facile e normale lavorare sulle qualità di un calciatore, il nostro tecnico lavora su quello che ci manca. Vale per tutti, anche per me a trenta e rotti anni. C’è sempre da migliorare”.

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06 Ottobre 2016, 13:16

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