09 Maggio 2014, 11:55
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MESSINA – Diecimila euro per il rilascio di una sanatoria. Il dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Scaletta Zanclea e un suo collega sono stati arrestati dai carabinieri con l’accusa di concussione. In manette sono finiti gli ingegneri Salvatore Calabrò, 65 anni, nativo di Barcellona Pozzo di Gotto, e Antonio Porcello, di 64 anni. Entrambi sono stati arrestati dopo che il gip del tribunale di Messina ha emesso una ordinanza di custodia cautelare con l’accusa di concussione.
L’indagine trae origine dalla denuncia presentata ai carabinieri del Comune del Messinese da un imprenditore del luogo. L’uomo avrebbe denunciato di pressioni per ottenere la concessione di sanatoria per opere abusivamente realizzate in un terreno di sua proprietà e, per agevolare il rilascio della licenza. Il tutto subordinati al pagamento di una parcella di 10mila euro, di cui 4 mila per Calabrò, facendo chiaramente intendere che in caso di affidamento della pratica ad un altro professionista non avrebbe ottenuto il provvedimento amministrativo.
Nel corso dell’attività è emerso inoltre che i due ingegneri attestavano volutamente una data di accertamento diversa da quella in cui le violazioni edilizie erano state in realtà accertate, forse per dare alla vittima il tempo di decidersi a pagare. L’autorità giudiziaria di Messina, pertanto, concordando con le risultanze investigative dell’Arma operante, che riscontrava puntualmente, anche con intercettazioni telefoniche ed ambientali, le dichiarazioni della parte offesa in ordine ai reati di concussione e falsità ideologica commessa da Pubblico Ufficiale in atti pubblici in concorso, ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare per entrambi gli indagati. Le perquisizioni effettuate hanno permesso inoltre il sequestro della documentazione che avvalora l’ipotesi accusatoria. Calabrò e Porcello, pertanto, sono stati sottoposti al regime degli arresti domiciliari, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
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09 Maggio 2014, 11:55