Difesa, la pedina che mancava |El Kaoutari baluardo in trincea

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01 Agosto 2015, 08:30

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TEMÙ (BRESCIA) – Quello che mancava a Iachini. Questione di piede, di duttilità, e non solo. Abdelhamid El Kaoutari è l’elemento che il tecnico marchigiano aveva richiesto per completare il reparto difensivo, in modo da avere un giocatore che possa essere ben più di una semplice alternativa a Sinisa Andelkovic nel ruolo di terzo a sinistra. Un nome meno conosciuto allo spettatore italiano rispetto a quelli di Gyomber e Tonelli, i primi due elementi trattati dai rosa in sede di mercato, ma che da anni dà dimostrazione di affidabilità in Francia, dove col Montpellier ha anche vinto un campionato e partecipato alla Champions.

Nato e cresciuto nel Montpellier di patron Nicollin, El Kaoutari arriva al Palermo per prendere la zolla mancina nella difesa a tre impostata da Iachini. Un ruolo che per il marocchino sarebbe quasi inedito, dato che in Francia ha giocato sempre con la linea a quattro. Per lui questa è la prima esperienza lontano da casa, esclusa l’esperienza con la nazionale del Marocco, nella quale ha iniziato a giocare nel 2011 dopo aver fatto tutta la trafila delle giovanili con i Bleus della Francia.

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A Palermo arriva con la “sponsorizzazione” di Lazaar. I due hanno giocato insieme in nazionale e si conoscono bene, tant’è che al momento l’esterno mancino sta facendo da guida al nuovo arrivato per integrarsi nel migliore dei modi nel gruppo. La lingua è ancora un ostacolo, così come ai tempo lo è stata per Chochev e Hiljemark, che però sono riusciti a inserirsi come meglio non avrebbero potuto. Un po’ di francese e un po’ di arabo bastano per usufruire dell’aiuto di Lazaar, più in là arriveranno anche le prime parole in italiano per capirsi liberamente anche con Iachini.

La lingua universale del ritiro, d’altronde, resta quella del pallone. Il Palermo con El Kaoutari si conferma una multinazionale del calcio, capace di rendere al massimo nonostante le differenze di lingue e culture. Sul campo, infine, il marocchino è capace di coprire non solo il ruolo di centrale, ma anche di esterno nella difesa a quattro. Musica per le orecchie di Iachini, che può permettersi di cambiare in corsa il modulo di gioco, senza far affidamento a sostituzioni. Duttilità al servizio del tecnico, con la voglia di imporsi subito nel calcio italiano. Anche se lasciare casa per la prima volta non è mai facile.

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01 Agosto 2015, 08:30

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