28 Maggio 2019, 06:15
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PALERMO – La raccolta differenziata a Palermo aumenta di ben tre punti percentuali, ma deve fare i conti con i “furbetti” del porta a porta o addirittura degli altri comuni. Il capoluogo siciliano prova a risalire la china sul tema dei rifiuti e nella prima metà di maggio riesce ad arrivare al 19% di differenziata: una percentuale non altissima, ma sicuramente migliore del 16% del 2018 e del 9% del 2014. Un trend crescente e che ormai sembra consolidato, grazie all’accelerazione impressa dal Comune che prova così a recuperare il terreno perduto rispetto al resto d’Italia.
Gli uffici della Rap guidati da Antonio Putrone hanno elaborato i dati aggiornati alla prima metà di maggio, dai quali emerge che la differenziata ha raggiunto in media il 19,25%: percentuale che ovviamente è spalmata su tutta la città, ma che nelle zone del porta a porta aumenta sensibilmente. Nei quartieri di Palermo differenzia 1, cioè da via Belgio a via Dante e da viale del Fante alla circonvallazione, la differenziata da aprile a maggio è passata dal 50,5 al 53%. Nel primo step di Palermo differenzia 2, ossia in viale Strasburgo, la differenziata resta stabile al 63% ma è nel secondo step, quello che comprende Massimo e Politeama, che si registra un vero e proprio boom: in un mese, da aprile a maggio, la differenziata è aumentata di 10 punti percentuali, passano dal 62 al 72%.
Buone notizie anche dal terzo step, ossia Borgo Vecchio e i mandamenti Tribunali e Castellammare, in pratica la parte bassa di via Roma, dove si passa dal 55 al 64,7%. Un risultato che potrebbe essere anche migliore, se non fosse per le difficoltà che la Rap sta incontrando al Borgo Vecchio (specie sugli ingombranti) e che si pensa potrebbero ripetersi anche nel resto del centro storico. Per questo l’azienda ha deciso di far slittare il quarto step, ossia via Roma alta fino a piazza Indipendenza: una zona che includerebbe anche la movida notturna, con tutte le difficoltà del caso, ma anche i mercati storici come Ballarò. L’obiettivo è quello di passare direttamente al quinto step, quello di Settecannoli, che potrebbe partire entro l’anno, contratto di servizio permettendo, dopo aver coperto anche i “buchi” dell’attuale perimetro.
Ma tra i problemi che affliggono la raccolta differenziata a Palermo, c’è anche quello dei “furbetti”. L’aumento della differenziata di tre punti percentuali, infatti, avrebbe dovuto comportare un’equivalente diminuzione dell’indifferenziato che invece, dati alla mano, da marzo ad aprile è addirittura aumentato di 240 tonnellate, quasi un punto percentuale. Una contraddizione bella e buona, ma spiegabile con il comportamento scorretto di chi vive nel porta a porta ma butta l’immondizia nel primo cassonetto più vicino (quasi un residente su due); oppure vive in altri comuni, magari virtuosi, e lascia i rifiuti nei punti di accesso del capoluogo, come dimostra il fatto che al Cervello o lato Villabate si creano vere e proprie discariche apparentemente dal nulla. “Se tutti coloro che abitano nelle zone del porta a porta facessero correttamente la differenziata, questa aumenterebbe di almeno 10 punti”, spiega Putrone. Ma al danno, si aggiunge anche la beffa: la mancata diminuzione dell’indifferenziato, oltre a comportare più costi, fa pure scendere la percentuale media di differenziata, visto che il metodo di calcolo tiene conto anche di questo parametro.
Una lotta quasi impari che Rap e Comune stanno provando a combattere con campagne di comunicazione e sensibilizzazione, con una maggiore efficienza del porta a porta, con controlli più stringenti e con i nuovi centri comunali di raccolta. Aperti viale dei Picciotti e piazzetta della Pace, che stanno facendo registrare numeri record, l’obiettivo è di inaugurare in estate Mondello e Sferracavallo passando subito dopo alla zona Oreto, a via Libero Grassi e via Lanza di Scalea. Centri che saranno attrezzati grazie ai quattro milioni di euro che Palazzo delle Aquile ha raggranellato con le economie dei fondi Fas e che ha deciso di impiegare nelle isole ecologiche e nel potenziamento della differenziata.
“Il Ccr intercetta una buona quantità di rifiuti migliorando le performance del servizio nei quartieri – spiega l’amministratore unico di Rap, Giuseppe Norata – ma stiamo ottenendo ottimi risultati anche dall’operazione ‘Facciamo un patto’, visto che i cittadini si sentono finalmente responsabilizzati. Inoltre ci doteremo presto di un impianto anaerobico per la produzione del biometano”. L’obiettivo resta comunque quello del 35% di differenziata entro la fine del 2019: “Certamente ambizioso – conclude Norata – Abbiamo in cantiere alcune importanti campagne di comunicazione per sensibilizzare i cittadini e contrastare l’abbandono dei rifiuti. Inoltre miglioreremo i risultati della raccolta nel porta a porta, grazie all’aiuto della Polizia municipale che in questo senso è fondamentale”.
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28 Maggio 2019, 06:15