27 Giugno 2016, 16:42
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CATANIA – Emergenza sbarchi: la denuncia del Siap. C’è molto malcontento tra le forze dell’ordine catanesi chiamate con frequenza a prestare soccorso durante gli sbarchi in condizioni di sicurezza precaria e caos organizzativo. Il segretario provinciale Tommaso Vendemmia, non lesina critiche all’operato del Prefetto e spiega in modo puntale le difficoltà delle forze dell’ordine legate in primo luogo a un problema di sicurezza. “Già in poche settimane, oltre quattromila persone sono state accolte al porto di Catania, identificate e smistate presso altri centri di soggiorno: un peso per ogni sbarco sempre più oneroso e pericoloso per le forze di polizia. La prefettura, organo deputato ad organizzare l’accoglienza sembra sia più propensa a caricare sui poliziotti la propria inefficienza ad accogliere i profughi”, spiega Vendemmia. Le lunghissime operazioni di smistamento e identificazione creano non pochi disagi ai migranti che per ore, dopo un viaggio massacrante, passano ore e ore al porto e per le forze dell’ordine che si trovano a lavorare senza sosta con turni altamente logoranti. Un’operazione, che in occasione dell’ultimo sbarco è iniziata alle 15 ed è terminata alle 3 di notte, rigorosamente effettuata sul molo. Da lì i migranti vengono trasportati e scortati con gli autobus fino alle località di accoglienza (in occasione dell’ultimo sbarco a Caserta).
Tutto questo avviene a Catania. “In altre città come Augusta e Taranto esistono hot spot in grado di accogliere e provvedere alle necessità delle persone accolte e organizzare con calma i vari smistamenti o operazioni di identificazione”. Le proposte riguardanti la costruzione di centri simili in provincia non convincono il Siap nella misura in cui si vorrebbe allestire un hot spot all’interno del già confusionario Cara di Mineo. “Noi non siamo d’accordo”, dice Vendemmia che considera pericoloso un insediamento di circa novecento persone che potrebbero sfuggire alle operazioni di controllo e identificazione. Una struttura simile andrebbe, piuttosto, allestita vicino al porto. “Ad esempio nell’ex mercato ittico, una zona da attrezzare per l’accoglienza e per svolgere con calma le operazioni di identificazione e di smistamento”, argomenta Vendemmia. Nel rispetto “dei migranti e della sicurezza delle forze di polizia”. Senza contare, a livello organizzativo, le mille difficoltà che sorgono quando con poche ore di anticipo si viene avvisati di uno sbarco e i problemi in termini di organico a fronte di un impegno massiccio di personale e di zone cittadine che rischiano di rimare sguarnite. “La prefettura è stata sorda rispetto alle nostre richieste”, rincara il segretario ricordando che i poliziotti “sono poco assistiti dalla Questura che non fa altro che prendere ordini dall’organo prefettizio, organizzando servizi in emergenza con lunghe trasferte, privandosi di decine di operatori destinati ad altri servizi, sia dalla stessa prefettura poco propensa a risolvere la questione”. Il sindacato, inoltre, ha inviato una nota di protesta al Dipartimento di P.S. e in caso di mancate risposte è pronto a organizzare proteste e volantinaggi.
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27 Giugno 2016, 16:42