Diffusione di video pedopornografici| Un arresto e ventisei indagati a Catania

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18 Aprile 2009, 09:56

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Una persona è stata arrestata ed altre 26 sono finite sotto inchiesta nell’ambito di un’indagine sulla divulgazione di video pedopornografici condotta dalla Polizia postale e delle comunicazioni di Catania, in collaborazione con il Centro nazionale di contrasto della pedopornografia on-line (CNCPO) di Roma. L’indagine e’ finalizzata a contrastare la divulgazione in Internet di materiale pedopornografico, tramite il nuovo programma di file sharing denominato Bearshare. Eseguite numerose perquisizioni domiciliari in varie citta’ d’Italia. Nel corso delle indagini e’ stato arrestato un uomo di 34 anni che aveva archiviato nel proprio computer migliaia di file pedopornografici.
Nel corso delle indagini due degli indagati sono risultati essere minori, pertanto le perquisizioni sono state disposte dalla Procura per i minorenni di Catania.
Nel corso delle perquisizioni e’ stato arrestato un catanese, di 34 anni, trovato in possesso di migliaia di file pedopornografici archiviati nel computer e che tentava di distruggere poco prima che la polizia avesse accesso nella sua abitazione.
L’indagine della Polizia postale di Catania e’ coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Gennaro e dal sostituto Rocco Liguori.
In particolare, gli indagati acquisivano e diffondevano sulla rete internet video di pornografia infantile, utilizzando il software di file sharing denominato Bearshare.
Le indagini, avviate in seguito alla segnalazione di un giovane catanese, confermano l’attenzione della Polizia postale nei confronti di tutte le modalita’ informatiche di diffusione del materiale pedo-pornografico e sono state compiute con attivita’ sottocopertura, autorizzata dalla Procura, e finalizzata in maniera preminente al rinvenimento di filmati di pornografia minorile, con il coordinamento del Centro Nazionale di Contrasto della Pedo-pornografia On-line (CNCPO) di Roma. Le citta’ interessate dalle perquisizioni sono Catania, Cosenza, Salerno, Napoli, Roma, Frosinone, Latina, Arezzo, Bologna, Parma, Ravenna, Padova, Verona, Treviso, Milano, Bergamo e Torino.
Numeroso il materiale informatico e di altra natura (videocassette, scritti) sequestrato durante le perquisizioni.

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18 Aprile 2009, 09:56

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